
Gli agenti della Polizia Municipale aumentano, ma il pattugliamento notturno no. L’ultima auto dei vigili, per tutti i week end d’estate, rientrerà al Comando alle 1.30 invece che ‘allungare’ fino alle 3 di notte come è sempre avvenuto il venerdì e il sabato da agosto ai primi di ottobre.
E’ una delle (tante) ferite lasciate nelle casse di Palazzo Orsetti dalla pandemia. I cento giorni di lockdown dall’8 marzo al 18 maggio e la scelta di lasciare i varchi telematici aperti per far respirare il commercio, hanno avuto un prezzo da pagare. La stima, ancora non scientifica al centesimo, è stata calcolata nelle scorse settimane in Comune. Ed è a sei zeri: quasi 2 milioni di euro in fumo tra multe non fatte a chi infila sotto i varchi per errore (la media è di 4mila sanzioni al mese) e altre violazioni a codice della strada non sanzionate. Anche perché, durante il lockdown, le auto in circolazione si sono quasi azzerate.
Il bilancio di previsione che a gennaio, prima della pandemia, aveva incassato l’ok del Consiglio, parlava chiaro: gli introiti per violazioni del codice della strada avrebbero potuto sfiorare quota 4 milioni di euro. Ma la cifra è stata dimezzata dal virus. L’effetto: un bel buco sui finanziamenti alla sicurezza notturna extra.
L’articolo 208 del codice della strada infatti prevede che almeno il 25% dei proventi da sanzioni amministrative sia rinvestito dal Comune nel potenziamento dei controlli notturni dei vigili. Ma anche per assunzioni a tempo determinato tra gli agenti. E qui Palazzo Orsetti, per colpa dei fondi dimezzati, si è trovato con una pistola premuta sulla tempia: aumentare l’organico oppure l’orario di lavoro in notturna nei week-end estivi? Tra le due, il Comune, ha scelto più uomini da schierare in strada. Strappando un organico record grazie al concorsone di marzo a cui si candidarono in più di 1.300 persone.
Grazie a quel bando, voluto fortemente dall’assessore Francesco Raspini, la Municipale partendo da una base di 77 agenti ha raggiunto quota 84: con 12 nuove assunzioni a tempo indeterminato di cui 6 a copertura del turn over. A questi si sono aggiunti ulteriori 6 uomini assunti a termine per l’estate grazie ai fondi delle multe. Arrivando così a una schiera di 90 agenti.
Ma nonostante questo la coperta resta corta e manca la notte dopo le 1.30, proprio quando fa più freddo. E una parte della movida dà il peggio di se. Ad aiutare le finanze non è bastato nemmeno il tesoretto da 1 milione e 214mila euro, racimolato, stavolta in tutta la provincia, grazie alle multe di chi ha violato le norme anti-contagio durante la quarantena. Il 90% dell’incasso andrà allo Stato, il restante sarà spartito tra tutti i Comuni: una manciata d’euro gettata a coprire un abisso di fondi mancanti.
E allora che fare? Il comandante Maurizio Prina, d’intesa con l’assessore Raspini è corso ai ripari aumentando il numero di pattuglie nei week-end da una a due squadre. Ma la catena resta tirata, i soldi per quel forfait da pagare agli agenti per lavorare di ronda fino alle 3 non si trovano: alle 1.30 tutti a casa. Resta, ovviamente, il pronto intervento della Municipale. E in strada dalle 2 alle 4 pattuglie della Polizia di Stato e altrettante dei Carabinieri. Nella Piana c’è chi non se la passa meglio. Solo Capannori e Porcari sono riusciti ad allungare il turno in notturna alle pattuglie. La certezza: il popolo della movida lucchese nelle ultime cinque settimane ha annusato l’aria, tentando di approfittarsene.
A parlare sono i tabulati dei centralini di Carabinieri e Polizia di Stato: decibel fuori regola nel cuore della notte, atti vandalici sui bandoni dei negozi, arredi urbani divelti. E troppi bevitori segnalati a dribblare le norme anti-contagio. Spilli piantati sui nervi della città. Innocui da soli, ma in gruppo, capaci di ferire. Tanto che il problema è finito nell’agenda nell’ultimo Comitato per l’ordine e la sicurezza in Prefettura. La soluzione: ’pattuglioni’ straordinari il venerdì e il sabato per buona parte dell’estate. Come l’ultimo che si è svolto ieri notte in centro. C’erano anche gli uomini della Municipale. E stavolta hanno tirato tardi.
Claudio Capanni