Gaia spa conferma di disporre di tutta la documentazione e delle risorse necessarie per garantire il subentro nella gestione del servizio idrico nel Comune di Lucca, ma per il momento non la consegna. Con una nota che segue le prese di posizione del presidente di Lucca Holding Marco Porciani, ma anche del sindaco di Lucca Mario Pardini, che hanno sottolineato come non sia stata ancora consegnata una parte rilevante della documentazione in vista di quello che potrebbe essere l’epilogo della vicenda di Geal, ovvero della sua confluenza in Gaia, secondo quanto previsto dalla legge, la società che ha sede a Marina di Pietrasanta e che serve numerosi comuni della Versilia, della Mediavalle e Garfagnana e della zona di Massa, sottolinea come i documenti esistono e confermano il buono stato di salute dell’azienda, un aspetto messo invece in discussione da più parti.
"Come sempre ribadito – si legge in una nota – i bilanci societari – certificati da società di revisione internazionali – e le relazioni semestrali sono pubblicati in modo trasparente sul sito istituzionale, nel pieno rispetto dei principi di apertura e controllo pubblico". Nessun problema, a quanto afferma Gaia, nemmeno per l’eventuale pagamento di quanto spetta al Comune di Lucca e al socio privato per la confluenza di Geal, una cifra vicina ai 28 milioni di euro.
"La Società – viene ribadito – ha già da tempo avviato le attività per il finanziamento del valore del riscatto e per la realizzazione dei nuovi investimenti destinati al territorio di Lucca, con l’obiettivo di assicurare continuità, qualità e sviluppo del servizio". L’apertura di un contenzioso da parte del Comune di Lucca presso il Tar, a detta di Gaia, rappresenta però un "ostacolo concreto al regolare svolgimento delle operazioni di subentro e finanziamento. Inoltre, non è stata ancora formalizzata alcuna manifestazione di interesse da parte del Comune per entrare nella compagine societaria e necessarie ad avviare le attività di due diligence".
"Gaia – conclude la nota – resta pienamente disponibile a rispettare i tempi e le modalità previste dalla normativa e si dichiara pronta ad attivare tutte le procedure necessarie, comprese quelle relative a finanziare il valore del riscatto e realizzare i nuovi investimenti, non appena il Comune manifesterà la volontà di partecipare alle operazioni e sarà superata l’attuale fase di contenzioso". Dunque, tutto fermo sino alla fine del contenzioso che rischia di protrarsi nel tempo?