Chiusura di via delle Cartiere. Confindustria si oppone alla scelta

Il comune di Pescia ha deciso di dire stop ai mezzi pesanti, provvedimento che crea molti disagi

Chiusura di via delle Cartiere. Confindustria si oppone alla scelta

Chiusura di via delle Cartiere. Confindustria si oppone alla scelta

Confindustria Toscana Nord dice no alla chiusura, da parte del Comune di Pescia, di via delle Cartiere ai mezzi pesanti, un provvedimento che crea disagi alle aziende sul territorio lucchese, quelle di Villa Basilica. Il blocco sarà totale per buona parte della giornata, dalle 9 alle 15e per l’intera settimana lavorativa a partire dalla data in cui inizieranno i lavori di rifacimento dei marciapiedi di vari tratti della strada. "Il cantiere dovrebbe aprire il 13 novembre prossimo e potrebbe durare anche un paio di mesi – spiega il presidente Daniele Matteini, - da parte nostra, avevamo già espresso al sindaco di Pescia tutta la nostra contrarietà a una misura così drastica e ci eravamo spinti a suggerire una soluzione possibile che a nostro avviso avrebbe limitato il danno: già all’inizio del mese di ottobre chiedevamo di introdurre il doppio senso di marcia in via Pasquinelli, con semaforo con passaggio a senso unico alternato sul ponte di Collodi presso l’ingresso del Parco e per l’accesso e l’uscita dalla valle".

"Nella medesima lettera – prosegue Matteini, - affermavamo che questa sarebbe stata comunque una soluzione non definitiva, e suggerivamo al primo cittadino di coinvolgere provincia di Pistoia e Regione Toscana per progettare e finalmente realizzare una variante rispondente alle necessità del territorio, non essendo la viabilità attuale più in grado di assorbire traffico promiscuo, pesante e turistico (tema ricorrente, su cui siamo intervenuti più volte come Confindustria Toscana Nord). Le cartiere sono già penalizzate dalle pesante limitazioni che consentono di transitare solo a mezzi inferiori a 26 tonnellate di massa complessiva sul ponte dell’Abate per cui si è conclusa da poco tempo la procedura di assegnazione dei lavori per l’intervento strutturale capace di ripristinarne la capacità portante. Importante che l’opera sia in procinto di partire, ma sappiamo già, da pianificazione, che durerà dai nove ai dodici mesi; ed allora la chiusura del ponte sarà totale, con ulteriori danni se non verrà individuata una viabilità alternativa".

"In sostanza – conclude Matteini - sommare i due disagi sarebbe insostenibile e lo troviamo incomprensibile soprattutto laddove esista una soluzione per limitarli, tanto più in un momento in cui ci aspetteremmo dalle amministrazioni attenzione all’economia del territorio".

Massimo Stefanini