REDAZIONE LUCCA

Addio al più ”serio” degli studiosi di Puccini

È morto a Stoccarda Dieter Schickling che fu tra i soci fondatori e figura di riferimento del Centro culturale dedicato al compositore

Il Centro studi Giacomo Puccini, perde una figura importante e di riferimento nel panorama della ricerca sul Maestro.

Due giorni fa è venuto a mancare Dieter Schickling, tra i soci fondatori dell’associazione per meriti scientifici, e storico attento e rigoroso dell’opera di Puccini. La notizia è rimbalzata nella nostra città da Stoccarda dove il ricercatore viveva, ed è stata raccolta con dolore dalla professoressa Gabriella Biagi Ravenni che per quasi 30 anni ha lavorato fianco a fianco con il letterato tedesco.

Una perdita che arriva in un momento particolare, dove i riflettori puntano dritti alle celebrazioni del Centenario pucciniano. Biagi Ravenni, sodale dello studioso, è oggi visibilmente affranta. E annota, in una sorta di carezza del ricordo, gli anni proficui e importanti che, proprio anche grazie a Schickling, hanno accresciuto conoscenza e documentazione su Giacomo Puccini.

"Oltre 25 anni di lavoro insieme – afferma – si fermano così, all’improvviso; era uno studioso rigoroso, non lasciava niente al caso e aveva una vasta cultura: due dottorati di ricerca in letteratura e musicologia, il piglio “tedesco” di un uomo che inizia a fare ricerca negli anni in cui, tutto il materiale, deve essere reperito e visionato manualmente in ogni angolo del mondo, attingendo a biblioteche e mercati antiquari; ha eseguito la schedatura cartacea di circa 4mila lettere e, sempre lui, successivamente, ha aggiornato il database delle lettere; abbiamo curato insieme l’Epistolario I e II e ricevuto, nel 2015, il premio Illica per la musicologia". L’ultima telefonata tra lo storico di Puccini e Biagi Ravenni, risale ad appena tre giorni fa: "Mi ha annunciato – dichiara commossa la docente universitaria di musicologia – che ormai le lettere classificate erano arrivate a 10.400; ne era felice e già pensavamo a nuovi progetti".

Monumentale il catalogo delle opere del Maestro curato da Schickling che risale al 2003. "Lui – prosegue Biagi Ravenni – lavorava tutti i giorni alla documentazione e gli piaceva condividerla anche con i giovani; avevamo intenzione di fare un aggiornamento del catalogo: oggi posso dire che lo faremo, senza di lui ma in sua memoria; l’epistolario e il catalogo, hanno di fatto messo le basi della ricerca su Giacomo Puccini". Biagi Ravenni, non tace sul diverso metodo di lavoro: "Dieter era indubbiamente un personaggio severo nel suo approccio al lavoro, potremmo dire a battuta, in maniera “tedesca”, la cui accezione accresce indubbiamente il piglio per la solidità del lavoro; abbiamo avuto anche discussioni aspre che però terminavano sempre nella ricerca comune di una soluzione perché l’obiettivo, per entrambi, era univoco".

Ricordiamo qui “Giacomo Puccini, la vita e l’arte” (Felici, 2008) tradotta da D. Arduini, e “Puccini, biographie” in lingua tedesca (464 pagg., 2017). Un personaggio che Lucca può annoverare tra i suoi figli adottivi migliori nell’ambito degli studi pucciniani e che, sicuramente, meriterebbe maggiore diffusione conoscitiva. I funerali di Dieter Schickling si terranno i primi di febbraio, a Stoccarda:

Maurizio Guccione