L’invenzione del motore a scoppio. Bigo e la botola magica del tempo. Alla scoperta di Barsanti e Matteucci

L’artista lucchese David Bigotti è al suo fumetto d’esordio. Commissionato dalla Fondazione che vuol valorizzare i due inventori, è edito da Pacini Fazzi. "Ho scoperto moltissime cose su di loro".

L’invenzione del motore a scoppio. Bigo e la botola magica del tempo. Alla scoperta di Barsanti e Matteucci

L’invenzione del motore a scoppio. Bigo e la botola magica del tempo. Alla scoperta di Barsanti e Matteucci

Dicembre 2022: una telefonata si rivelerà l’innesco di un progetto che, qualche mese dopo, diventerà realtà. Viene infatti dato alle stampe e lanciato proprio in occasione dell’edizione 2023 di Lucca Comics & Games il primo fumetto del lucchese David Bigotti, in arte “Bigo“, 47 anni, che grazie al suo personaggio – il Bosone – e ad una botola magica ci farà fare un tuffo nella storia. Proprio così.

Il Bosone ci porterà indietro di oltre un secolo per conoscere Eugenio Barsanti e Felice Matteucci e con loro l’invenzione del motore a scoppio. La telefonata dunque che ha fatto scoccare la scintilla – proprio come nel motore – del progetto è quella che la presidente della Fondazione Barsanti e Matteucci, Maria Luisa Beconcini, fece a Bigo per commissionargli il fumetto edito oggi da Maria Pacini Fazzi.

Bigo, tutto nasce da una telefonata insomma?

"Beh, sì, a dicembre 2022 ricevetti la telefonata di Maria Luisa Beconcini, presidente della Fondazione Barsanti e Matteucci. Fu un fulmine a ciel sereno, non me l’aspettavo. Ha creduto subito in quello che faccio. Aveva visto alcune delle mie opere su Instagram e voleva realizzare un fumetto che potesse portare alla conoscenza di tutti le figure di Barsanti e Matteucci e di come inventarono il motore a scoppio. Ho scoperto moltissime cose su di loro di cui mai avevo avuto sentore. Ho studiato ed ho sposato subito questo progetto con felicità perché io amo Lucca e avere la possibilità di portare all’attenzione del pubblico una storia fantastica di due geni come Barsanti e Matteucci è stata una cosa eccezionale".

Un modo insomma per fare divulgazione con il fumetto?

"In Francia questa percezione ce l’hanno già da prima di noi. Noi ci stiamo arrivando più a rilento. Pensa che l’ultima volta che sono stato a Parigi, intorno al perimetro del cantiere di Notre-Dame c’era un grande pannello che raccontava a fumetti come stessero ristrutturando la Cattedrale. E’ molto più immediato e incisivo raccontarlo con le immagini".

Opere e autori preferiti?

"Zerocalcare, Leo Ortolani, Jordi Lafebre. Come letture, “Le cronache del mondo emerso“ e “Il signore degli anelli“".

Che consiglio puoi dare a chi inizia ora a fare i primi passi in questo mondo del fumetto?

"Leggere tantissimo e spaziare tra i generi e fare tantissime fiere".

Non ci resta che aprire la botola magica e... incontrare Barsanti e Matteucci.