Una festa rovinata ma anche la squadra ci ha messo del suo

Una festa rovinata. In piccola parte per lo sconcertante primo tempo dello Spezia, incapace di opporre una benché minima resistenza al Napoli, molto di più per il vergognoso pomeriggio di follia. Limitandoci in modo surreale al calcio, dobbiamo rimarcare che purtroppo lo Spezia non è riuscito a salutare i suoi tifosi come loro avrebbero meritato. Nessuno pretendeva di chiudere con una vittoria contro il Napoli, ma non è stato bello vedere imperversare gli avversari come se fosse un’amichevole tra squadre di categoria differente, c’è modo e modo di perdere. Il gol di Politano dopo 4’ è emblematico: bravo lui a tagliare in velocità, ma il buco nel quale si infila è davvero enorme. Dopo l’interruzione il Napoli raddoppia subito con Zielinski, in un’azione dove Ferrer non chiude e Antiste (davvero indisponente la sua prova) tenta una cosa senza senso nella propria area. Il terzo gol è un’azione corale bella quanto si vuole, però Luciano Spalletti e i suoi non avrebbero mai fatto entrare in porta con questa facilità i palleggiatori napoletani anche se giocavano in C. A quel punto la ripresa serve solo per i giusti omaggi a Erlic, Provedel e Maggiore e poco altro. L’unico che dimostra ancora una volta il suo talento è un Verde in condizioni stratosferiche, pestato senza riguardi dagli avversari in una partita ininfluente e nonostante lo 0-3 (questo dovrebbe insegnare qualcosa), eppure capace di alcuni gesti tecnici meravigliosi, tra cui il passaggio a Manaj che purtroppo ha preso la traversa. Sarebbe stato un gol della bandiera degno della stagione disputata. Ma tutto passa in secondo piano, tra violenza e varie inadeguatezze.

Mirco Giorgi