Torna ’Lucio capo degli Ultras’ Spalletti nella sua amata Spezia

Pronto a varcare la soglia dello stadio nel quale è stato osannato dai bianchi come loro beniamino

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Mister Luciano Spalletti, alias ‘Lucio capo degli Ultras’ come gli spezzini amano ricordarlo, domenica prossima tornerà a varcare la soglia di quel vecchio ‘Picco’ che lo ha visto protagonista assoluto da giocatore nella seconda metà degli anni 80’. Un beniamino indimenticabile del popolo aquilotto, che conquistò i cuori di tutti nelle sue 120 partite disputate con la maglia bianca per la tenacia, lo spirito di sacrificio, la generosità che ostentò sempre in quantità industriale. Indimenticabili le sue galoppate sulla fascia con la sua folta chioma al vento, il suo agonismo a oltranza, le sue esultanze sfrenate sotto la curva a ogni gol. Il carisma, la personalità, l’attaccamento viscerale ai colori bianchi del popolare Lucio da Certaldo portarono l’allora mister Sergio Carpanesi a consegnargli la fascia di capitano.

Un uomo-Spezia, che non ha mai rescisso il cordone ombelicale con il Golfo e la sua gente a distanza di anni. Commosse tutti quando nel 2006, in occasione del centenario del club bianco, anticipò l’allenamento della sua Roma per poter presenziare alle celebrazioni in via Prione o, ancora, quando contribuì allo ‘Spezia siamo noi’ nel 2008 nel tentativo di salvare lo Spezia dal fallimento. Indimenticabile anche la sua partecipazione ad una partita di beneficenza in occasione dell’alluvione di Brugnato del 2011. Nel maggio 2014, venne a tifare le Aquile nel match contro il Bari al ‘Picco’ rilasciando in esclusiva a La Nazione parole splendide sui supporter dello Spezia: "Io ho girato tutta l’Italia come allenatore e calciatore: ovunque sanno che cos’è lo stadio ‘Picco’ e come il pubblico del ‘Picco’ partecipa alla partita. Lo stadio del ‘Picco’ è lungo dal centro del campo fino alla punta delle curve e della gradinata, non finisce dov’è la linea di fondo campo". Nel 2018, in occasione dei 30 anni del club Orgoglio Spezzino, Spalletti intervenne a distanza alla festa con una telefonata memorabile: "Io sono diventato allenatore dell’Inter grazie alle persone che nel tragitto della mia carriera ho incontrato e voi mi avete insegnato il comportamento per essere un grande allenatore. In particolare ho imparato a crescere nelle difficoltà perché a Spezia c’erano sempre delle criticità. Rammento quando da soli avete costruito una curva per venirci a vedere al ‘Picco’". Un affetto per i simboli aquilotti ribadita anche lo scorso dicembre, alla vigilia del match di andata al ‘Maradona’: "Conosco benissimo l’ambiente aquilotto perché a Spezia ci ho giocato. È una squadra e una città che ho amato e a cui sono legato in modo particolare, so come vive quella città la passione per lo Spezia e questo sport".

Fabio Bernardini