
Spezia vince contro Catanzaro 2-1 e si qualifica per la finale playoff di Serie A contro la Cremonese.
SPEZIA 2 CATANZARO 1 (Primo tempo 1-1)
SPEZIA (3-5-2): Gori; Wisniewski, Hristov, Mateju (23’ st Reca); Vignali, Cassata (38’ st Elia), Nagy, Kouda (38’ st Falcinelli), Aurelio; P. Esposito (44’ st Colak), Di Serio (23’ st Bandinelli). A disp. Chichizola, Ferrer, S. Esposito, Lapadula, Candelari, Benvenuto, Giorgeschi. All. D’Angelo.
CATANZARO (4-2-3-1): Pigliacelli; Cassandro, Scognamillo, Bonini, Quagliata; Pompetti, Petriccione (34’ st Pontisso); Buso (1’ st D’Alessandro), Iemmello, Ilie (21’ st Biasci); La Mantia (21’ st Pittarello). A disp. Gelmi, Borrelli, Antonini, Compagnon, Brighenti, Pagano, Seck. All. Caserta.
Arbitro: Marchetti di Ostia Lido (assistenti Bindoni-Ceccon).
Marcatori: 31’ pt Cassandro (C), 36’ pt Aurelio (S); 19’ st Wisniewski (S).
Note: spettatori paganti 11.962, con un incasso di 172.852 euro. Espulso Biasci al 41’ st. Ammoniti La Mantia, Mateju, Scognamillo, Falcinelli.
Non c’è, in casa Spezia, nemmeno il tempo di festeggiare per aver raggiunto la seconda storica finale playoff che porta in Serie A. Giusto l’esultanza al triplice fischio di Marchetti nella semifinale di ritorno, ieri sera, in un Picco dal record di presenze (ufficiali) di sempre. Stop, perché giovedì, infatti, va già in scena l’andata della finale a Cremona, poi dopo altri tre giorni, domenica, ci si rivede nello stadio di viale Fieschi, per il ritorno contro la Cremonese, che definirà chi verrà promosso nella massima serie insieme a Sassuolo e Pisa. Non una proforma sicuramente, nonostante tutto, il secondo atto della semifinale, ma dopo un’andata segnata da uno 0-2 che costringeva il Catanzaro a superare gli aquilotti con almeno tre reti di scarto – in virtù della miglior posizione in classifica (così come sarà contro i lombardi nel doppio epilogo) – , difficile vedere una gara libera da pesi. Pochissime conclusioni verso la porta, spezzini che spesso vengono tartassati, ma non protestano praticamente mai, onde evitare ‘gialli’ inutili che potrebbero costare, per alcuni (i già ammoniti Aurelio, Elia, Pio Esposito e Hristov), la squalifica e per altri la diffida (ci vanno ora anche Mateju e Falcinelli).
Certo, lasciare Pio Esposito in campo per 89’, con la partita ormai indirizzata e far entrare Elia per una dozzina di minuti, non ci è parso lungimirante, però D’Angelo l’aveva detto in precedenza, che non avrebbe guardato quella tabella dei singoli calciatori. Di fatto, considerando le occasioni create, si arriva alla mezz’ora senza sussulti, poi a Pio Esposito viene murato il tiro a botta sicura da Quagliata e poco dopo gli ospiti passano: punizione di Buso che Gori non respinge al meglio e colpo di testa vincente di Cassandro.
Cinque minuti ed ecco il pareggio: altro errore del portiere (Pigliacelli) sul tiro-cross di Kouda, con palla davanti ai piedi di Aurelio, che non sbaglia da un passo (il suo 4° gol). Tutto da rifare per i calabresi nella ripresa, ma al 19’ sulla punizione ben tagliata da Pio Esposito, ci mette la zucca Wisniewski e la chiude definitivamente. Da lì, Caserta prova la mossa del... tutti gli attaccanti dentro, ma rimedia soltanto l’espulsione di uno di loro, per un fallo su Hristov, e nulla più.
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