FABIO BERNARDINI
Sport

Matteo Ricci: "Ormai mi sento anch’io spezzino La serie A ce la meritiamo sia noi che la città"

di Fabio Bernardini

È l’orgoglio Spezia ad personam, colui che ha mostrato il suo attaccamento ai colori sociali non trattenendo le lacrime in quel di Pescara dopo la vittoria bianca del rilancio. Quella del talentuoso Matteo Ricci per Spezia è un’autentica professione di amore: "Ormai mi sento anch’io spezzino".

Matteo Ricci è riuscito a metabolizzare il capolavoro della promozione in A?

"Non ancora del tutto, probabilmente ce ne renderemo conto quando arriveremo a Follo il 31 agosto e cominceremo a usare i palloni della Serie A".

Cosa ha provato al triplice fischio dell’arbitro Sacchi?

"Ero esausto, non riuscivo a parlare dalla stanchezza. Chiaramente ho provato emozioni fortissime, ho ripensato agli sforzi fatti durante lanno, alla realizzazione del sogno coltivato fin da bambino di vincere il campionato per andare in Serie A. La cosa che mi rende più orgoglioso è che sono partito dalla Serie C con il Pisa e sono salito in B, ora con lo Spezia in Serie A: per salire di categoria nessuno mi ha regalato niente, me lo sono conquistato".

Il momento più bello di questo trionfo?

"Sono due: quando Terzi ha alzato la Coppa unitamente alla festa che migliaia di spezzini ci hanno tributato al nostro passaggio sul pullman scoperto. La Serie A ce la meritiamo tutti quanti: la città di Spezia che aspettava questo giorno, la società e noi che abbiamo dato tutto noi stessi".

Il messaggio più bello?

"Quello di Daniele De Rossi che pe me e Federico è un idolo".

Il momento più bello della stagione? Quando larbitro ha fischiato la fine. Dopo il successo allo ‘Stirpe’ in cuor nostro era maturata l’idea che ce l’avevamo quasi fatta, ma al ritorno è stata una sofferenza veramente grande. Il tempo non passava mai".

Lei è un uomo-Spezia, quanto le è entrata dentro la città?

"Ho giocato a Salerno, Perugia e Pisa ma quello che sto vivendo qui non lho provato da nessun’altra parte. Mi sento quasi uno spezzino, si è creato un feeling con tutti. Devo ringraziare Angelozzi che mi ha portato qui, dopo sono orgoglioso di essere un giocatore dello Spezia".

Il suo pianto a Pescara? "Qualche lacrimuccia liberatoria c’è stata perché quello era un periodo davvero complicato, c’era tanta sofferenza, il morale era basso. Voglio veramente bene a tutti i miei compagni, quella giornata per noi è stata una liberazione".

Incontrerà la sua Roma?

"In effetti incontreremo i giallorossi, la Lazio, la Juve, siamo anche curiosi di vedere il livello, se ci potremo stare. Sarà un mondo diverso. Purtroppo c’è il dispiacere degli stadi vuoti".

Una soddisfazione duplice perché condivisa con il suo fratello gemello Federico.

"Assolutamente si. Peraltro, per uno strano scherzo del destino, entrambi abbiamo sempre vinto insieme anche in passato: quando io vinsi il campionato di Serie C a Pisa, lui trionfò con il Crotone in Serie B. Quest’anno abbiamo rivinto insieme, addirittura stessa squadra, condividendo questa gioia immensa.

Vacanze?

"Una settimana qui nel Golfo e nelle Cinque Terre in barca".

Pronto un altro tatuaggio per celebrare la promozione in A?

"Credo proprio di sì".