Lo Spezia si è spento all’improvviso dopo una buona partenza

E’ uno Spezia double face quello che emerge dalla stampa nazionale riguardo alla partita col Sassuolo. La Gazzetta dello Sport, nonostante riservi al match poco più di mezza pagina contro una intera degli altri quotidiani sportivi, è piuttosto analitica. Giulio Saetta scrive che "non sarebbe certo un dramma la sconfitta…ma il modo con cui è arrivata fa suonare un campanello d’allarme. Perché lo Spezia era partito benissimo e improvvisamente, in modo inspiegabile, è sparito dalla partita. A impressionare era stata la fluidità tattica, non solo nel terzo modulo diverso di base adottato ma anche all’interno della stessa partita. Il Sassuolo per 20’ buoni non ci ha capito letteralmente niente, con Amian sulla sinistra che oscillava fra la difesa a quattro e il centrocampo a cinque e Agudelo a fare il pendolo fra le linee, un po’ mediano e un po’ seconda punta. Ottimo anche l’avvio di Maldini". Molto più telegrafico Tuttosport, su cui Paolo Seghedoni riconosce che "parte meglio lo Spezia", ma definisce la vittoria emiliana come "legittima". Sul Corriere dello Sport-Stadio, Claudio Beneforti comincia affermando che lo Spezia "non solo ha perso un incontro importante per quella che è la sua classifica avara di punti, ma che non potrà avere Nzola contro la Salernitana". Nell’analisi poi riferisce che la squadra ligure "è partita bene, appunto, e ha evidenziato anche una buona organizzazione, finendo per sorprendere il Sassuolo con quel suo 4-3-3 molto efficace e costruttivo in tutte e due le fasi del gioco. Ma il punto è che se dietro lo Spezia non ha mai sofferto, va sottolineato come davanti non ha saputo finalizzare, nonostante abbia attaccato con tanti uomini". Sulla Repubblica pagine ’genovesi’ Lorenzo Mangini sostiene che al Sassuolo "sono bastati pochi lampi".

Andrea Catalani