Il commento. Brutti segnali. Il problema gol ormai è cronico

Dopo la sconfitta contro il Parma, lo Spezia delude i tifosi con la mancanza di concretezza in attacco. Errori individuali costosi e mancanza di efficacia segnano una partita equilibrata ma persa. La lotta per la salvezza si fa sempre più difficile.

Benedetti

Non arrivano buoni segnali dalla partita di Parma. Con grande amarezza degli oltre mille tifosi che hanno seguito le Aquile al ’Tardini’, speranzosi di un’impresa. La cronica difficoltà dello Spezia a fare gol, purtroppo, sta diventando una pericolosa discriminante nella lotta per la salvezza. Perdere a Parma ci può anche stare, ma costano cari gli errori dei singoli in una gara dove la prima in classifica è apparsa tutt’altro che trascendentale. Kouda è giovane e inesperto, ma non si possono sbagliare certi gol solo davanti al portiere. Se poi nel recupero del primo tempo, dopo aver avuto la fortuna che il Var Maggioni abbia richiamato l’arbitro per annullare il gol di Bonny, si lascia Hernani in area liberissimo di tirare, è perfino superfluo imprecare per la deviazione di Mateju. Poi ci si è messo anche Zoet, bravo fino a quel momento a salvare tre volte la rete, con un errore da campionato amatoriale nel momento del maggiore sforzo dei compagni per pareggiare, ed ecco che la frittata è fatta. Magari lo Spezia non sarebbe riuscito a rimontare, ma regalare un gol così non si può. La partita, comunque, è stata equilibrata. Lo Spezia ha affondato di rado, ma anche il Parma capolista non ha fatto vedere grandi cose. La prima palla gol, davvero clamorosa, l’ha sbagliata Kouda, poi tolto un tiro di Mihaila e uno di Bonny deviati in angolo da Zoet, non è che i ducali avessero sfiorato il vantaggio che trovano invece al primo minuto di recupero. Il risultato è bugiardo, ma imprecare serve a poco. Nel 2° tempo, sotto di un gol, lo Spezia ci ha provato inutilmente a fare breccia nella retroguardia del Parma. D’Angelo ha fatto entrare anche gli attaccanti Moro e Pio Esposito, ma di azioni pericolose se ne sono viste poche. Anzi, l’occasione più clamorosa per l’1-1 è stato un clamoroso tentativo di autogol di Circati. L’ammucchiata in fondo alla classifica, con cinque squadre in quattro punti, lascia aperta qualsiasi soluzione. Ma da ora in avanti chi si ferma è perduto.

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