FABIO BERNARDINI
Sport

Igor Zaniolo: "I tifosi meritano la salvezza"

L’ex attaccante: "La gente ha una grandissima passione verso i bianchi, la stessa che dimostrava anche quando giocavamo a Tolentino"

di Fabio Bernardini

"Spero con tutto il cuore che lo Spezia resti in Serie A per la città e soprattutto per la gente che ha una grandissima passione verso i colori bianchi, la stessa che dimostrava anche quando giocavamo a Tolentino". A parlare è Igor Zaniolo, indimenticato ex attaccante aquilotto, che non lesina complimenti a Motta e a suoi giocatori: "Tanto di cappello a loro, lo Spezia così in alto non c’è mai stato".

Zaniolo, nel club bianco quattro campionati splendidi con 123 presenze e 41 gol. Lo Spezia rappresenta il club a cui è più legato?

"Sicuramente sì perché mi ha dato la possibilità, dopo la brutta squalifica, di ripartire dal professionismo. Devo tutto al sodalizio aquilotto perché i dirigenti di allora furono i primi a credere in me. E poi qui nel Golfo ho messo radici con mia moglie e due figli. Tutti e quattro i campionati disputati nelle Aquile li porto nel cuore, anche se mi resta particolarmente impresso quello del 1997-98 di Serie C2 quando riportammo tanta gente al ‘Picco’ e sfiorammo la C1 perdendo lo spareggio con l’Arezzo".

Nel campionato 2004-2005 il suo approdo, in Serie B, alla Salernitana con 26 presenze e cinque reti?

"Ho ricordi bellissimi, una piazza meravigliosa che somiglia molto a Spezia per passione calcistica e attaccamento alla squadra".

É vero che l’anno successivo sarebbe potuto tornare allo Spezia?

"È così. Accettai lo Spezia, pronto a sottoscrivere un contratto triennale di molto inferiore a quello che mi propose il Genoa. L’allora presidente Ruggeri, però, non si accordò con il Messina, proprietaria del mio cartellino e il Genoa del ds Fabiani si inserì versando nelle casse del club siciliano un milione di euro".

Si aspettava i 25 punti in classifica da parte di uno Spezia per sedici elementi nuovo e con l’età media più giovane del campionato?

"A dire il vero, in estate, pensavo che la formazione aquilotta potesse essere tra le candidate alla retrocessione perché la consideravo troppo giovane per la Serie A. E, invece, c’è da togliersi il cappello per ciò che hanno fatto gli Aquilotti: lo Spezia così in alto non c’è mai stato. Mister Motta ha fatto un ottimo lavoro, anche operando scelte forti quali le non convocazioni di giocatori importanti. Ma alla fine è riuscito a portare tutti i giocatori dalla sua parte e i risultati si vedono tutti".

Lunedì prossimo, in un ‘Arechi’ gremito di tifosi, si annuncia una partita complicata per lo Spezia.

"Non sarà una gara facile per i bianchi, ma non lo sarà neanche per la Salernitana. È chiaro che i granata potranno contare sul grande entusiasmo della tifoseria locale e sulla qualità dei nuovi giocatori esperti. Per i campani sarà un match da dentro o fuori, per lo Spezia un’eventuale vittoria significherebbe ipotecare la salvezza. A bocce ferme vedo favoriti gli Aquilotti per gli ultimi risultati, bisognerà però vedere gli input dei nuovi atleti granata".

Ci sono giocatori nello Spezia che lei ritiene imprescindibili? "A me piace da morire Bastoni, Provedel sta facendo benissimo e Maggiore è un ottimo giocatore. La scelta che ha cambiato la squadra è stato l’inserimento di Kiwior davanti alla difesa perché il polacco ha dato equilibrio e filtro. E poi la ritrovata verve di Verde. Speriamo di recuperare Nzola che è davvero fortissimo".

Un giudizio su Motta?

"Dà la sensazione di grande personalità, di essere dentro il progetto con le proprie idee. È andato contro tutto e tutti e alla fine ha avuto ragione lui".

L’effetto ‘Picco’ ritiene sarà fondamentale anche in Serie A?

"Quello stadio è importante in qualsiasi categoria, lo si è visto anche con la Sampdoria".

Due parole su suo figlio Nicolò, autore di due reti e due assist con la Roma.

"Si sta riprendendo bene dopo l’infortunio, sta trovando un buon rendimento. Per lui è un anno di rodaggio, per poi essere al cento per cento nel campionato prossimo".