
Contro il Verona sarà una lotta fino all’ultimo
Scaramanticamente parlando, il gol divorato da Kallon può essere decisivo come lo fu quello di Cutolo nel play out dell’estate 2008? Speriamo di sì perché, come allora, la retrocessione è un affare che coinvolge esclusivamente Spezia e Verona, dando ormai per spacciate (a meno di miracoli) Sampdoria e Cremonese. Troppo alto il gap persino con le squadre immediatamente sopra: Empoli, Lecce, Sassuolo e Salernitana sembrano ben più attrezzate rispetto a due squadre dai limiti evidenti come bianchi e gialloblù. Domenica al ’Picco’ lo Spezia avrebbe dovuto aggredire questa partita sin dall’inizio, schiacciare il Verona in un angolo per trovare il gol quanto prima, per poi sfruttare le doti in contropiede che a questa squadra non mancano. Scegliendo la costruzione dal basso invece che giocare palla lunga e pedalare, gli aquilotti si sono trovati subito in difficoltà, con il Verona che sfruttava la superiorità numerica a centrocampo e Lazovic, unico attaccante gialloblù in campo degno della categoria, dopo l’uscita prematura di Ngonge, a far soffrire Amian. Il primo tempo è quasi un monologo gialloblù, gli appunti parlano di diverse incursioni dalle parti di Dragowski, impreciso in due uscite, una delle quali poteva costare davvero cara se al posto di Gaich ci fosse stata una punta di caratura tecnica superiore. Lo Spezia provava a uscire nel finale di tempo, in particolare con il break di Agudelo sul disastroso Kallon, con Nzola che provava lo stop invece di tirare al volo.
Sulla ripresa abbiamo avuto modo di leggere diversi peana, ma se un possesso palla così massiccio alla fine produce solo due palle gol piuttosto estemporanee, dopo che il Verona ne aveva mancata una clamorosissima, consentiteci qualche dubbio su queste magnifiche sorti e progressive. In conferenza stampa Semplici ha fatto capire di avere ormai chiaro il quadro della situazione e che certe scelte sono ineludibili, a partire dallo schierare sin dall’inizio Shomurodov giocando con due punte, al rivedere il centrocampo, perché Ekdal e Bourabia senza un interditore di gamba vicino sono un lusso che questa squadra non si può permettere, visto che a lungo è stata messa sotto persino da una delle più scarse del lotto. Sicuramente già con l’Inter vedremo uno Spezia tatticamente diverso, non solo per la squalifica di Reca.
Mirco Giorgi