Camolese agli allenatori spezzini: "Oggi per migliorare serve il vecchio muro"

Camolese  agli allenatori spezzini: "Oggi per migliorare serve il vecchio muro"

Camolese agli allenatori spezzini: "Oggi per migliorare serve il vecchio muro"

Bella serata Lunedi presso la Sala Conferenze del Ferdeghini tra gli allenatori dell’ Aiac provinciale e il tecnico, vice presidente nazionale Aiac , Giancarlo Camolese ex calciatore di ottimo livello e allenatore tra le altre di Torino, Vicenza, Reggina negli anni ’90. A Fare gli onori di casa Alteo Bolognini, presidente della sezione spezzina e Ugo Adolfo Maggi del Comitato Ligure. Dopo aver portato i saluti del presidente nazionale Ulivieri, il tecnico ha tenuto una lezione di aggiornamento molto interessante sui nuovi metodi di allenamento rivolti soprattutto ai giovani. E le sorprese non sono mancate. Prima però due importanti riconoscimenti, a Pilade Guani il piu anziano iscritto alla sezione spezzina, e Jacopo Erbetta ex mister della Asd Spezia femminile dell’ appassionato patron Armando Conte, e vincitrice regionale del campionato dello scorso anno e finalista della manifestazione nazionale sconfitta solo a Firenze dal Pordenone. E solo con Spezzine in squadra.

A proposito di giovani, Camolese chiarisce subito l’approccio che un allenatore dovrebbe..

" Non avere mai certezze, quando cominci ad averle è l inizio della fine. Oggi il calcio è cambiato, sono cambiati i metodi, è cambiata la generazione dei calciatori o di chi gioca a Calcio. Prima molta tecnica, oggi forza e corsa. Viviamo nell’era della tecnologia e per fare gruppo, che è comunque fondamentale, occorre adeguarsi ai tempi ".

Cosa è meglio fare per ottenere successo dal lavoro?

" Chi gioca a calcio e soprattutto i giovani, vogliono giocare con il pallone, non deve mai mancare. Oggi per vari motivi ci si allena poco, prima ai ragazzi si raccomandava di non andare a giocare prima degli allenamenti, oggi si suggerisce anzi di andarci, perchè i tempi sono ridotti e le pause troppo lunghe. Vedi l’estate e i tempi di allenamento che sono solo il 35% del tempo a disposizione. Con 2, 3 allenamenti alla settimana non si riesce ad insegnare. Insomma mancano i cortili e i campetti di una volta. E il calcio Italiano paga anche questo"

E spiega il concetto con dati sui tempi di gioco dell’Uefa.

"In una partita il 56% sono passaggi, il 27% duelli, l’8% utilizzo palla, il 5 per cento calci da fermo, l’1,5 tiri in porta, l’ 1% falli e lo 0,10% gol. Quindi oggi per migliorare serve il vecchio muro e esercizio sulla palla. "

Marco Zanotti