
Il mister Luca D’Angelo
Tra fasce passive, perni che si sgretolano, ex agguerriti e risvolti psicologici, lo Spezia deve impegnarsi in una immediata cancellazione. Della memoria. Non succedeva dal gennaio dell’anno scorso che le Aquile perdessero due match di fila. Anche quella volta, c’era di mezzo la Cremonese. Era una squadra in crescita, quella di D’Angelo che poi raggiunse la salvezza. Una condizione decisamente in antitesi rispetto all’attuale. Non parliamo di punti, ma di gol, perché l’esito è soltanto un’evidente conseguenza del deficit difensivo: 17 subiti nelle ultime 13 partite. Un’infinità, che in proiezione stagionale, sarebbero stati 50 e non i 32 attualmente incamerati. Insomma, se lo Spezia ha rimediato 15 reti nelle prime 24 gare e poi 17, quindi addirittura di più, in poco più della metà dei turni, non c’è niente da inventarsi. In vista dei playoff, le cui semifinali sono programmate il 21 sera (tante le possibilità aperte sul nome dell’avversario) in trasferta e il 25 al Picco, c’è da ragionare dove si focalizzino i maggiori problemi. Ed è sulle fasce, dove gli esterni di centrocampo non riescono più a garantire protezione alla difesa.
Contro i lombardi, venerdì, si è palesato in maniera cristallina, dove si difetta: ed è stato chi, nel 2015, aveva collezionato una sola presenza con gli aquilotti a evidenziarlo, ovvero Dentello Azzi. È un continuo fluire in quella zona, non accadeva fino a poche giornate fa. Complici alcuni infortuni, un leggero calo fisico (e di concentrazione) e una serie di sfortune (leggi pali e traverse colpiti), che hanno complicato la vita e il cammino ai ragazzi in maglia bianca. Poi, c’è la faccenda Salvatore Esposito. Va bene, c’è stata reazione nella ripresa contro il team di Stroppa, nonostante lui fosse uscito nell’intervallo, ma questo significa poco, se si nota come la squadra di casa si sia infervorata, spinta dal pubblico, soltanto quando si è trovata in superiorità numerica. Dal punto di vista psicologico, chiuderla 2-3 e non 0-3 e magari oltre, avrà un grande impatto sia sullo Spezia che sulla Cremonese, ma il ‘ricordo’ della prestazione della prima frazione deve essere cancellato il prima possibile.
Ancor prima di capire se sarà la Cremonese la papabile finalista che lo Spezia, per la terza volta alle semifinali playoff, affronterà. Salvatore Esposito domani effettuerà gli esami strumentali per capire l’entità del problema. Stop certo martedì sera, contro il Cosenza, il resto si vedrà. Insomma, da un ex (Stroppa) ad un altro (Alvini), sperando che, in questa sfida rinviata per la scomparsa di Papa Francesco, non si materializzi un altro sgambetto, al di là di quello che succederà a Pisa, dove la Cremonese affronterà i neopromossi, senza trovare, pensiamo, una strada così agevole come si potrebbe credere.
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