Scuffet si è ripreso la serie A Il ’nuovo Buffon’ ora è cresciuto

Crack dell’Udinese, rifiutò i milioni dell’Atletico Madrid: doveva terminare gli studi. Poi la lunga crisi

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Sei anni fa lo chiamavano ‘il nuovo Buffon’ e non è stato soltanto il no dei genitori ad impedirgli, appena maggiorenne, di approdare all’Atletico Madrid. Simone Scuffet, oggi ventiquattrenne, doveva finire la scuola, ma soprattutto voleva restare a Udine per crescere in quell’ambiente. Ora è tornato là, dove tutto è cominciato. In serie A, ma non con la maglia dell’Udinese, che lo ha visto crescere e lanciato prima di spedirlo in prestito a Como (dove retrocesse in Lega Pro), riprenderlo per il ruolo di comprimario e poi mandarlo persino al Kasimpasa (nella Super Lig turca).

È stato lo Spezia di Vincenzo Italiano a riportarlo nel top del calcio. E il team ligure, che lo ha avuto in prestito in questa stagione, può riscattarlo dai friulani con poco più di un milione di euro. Potrebbe tenerlo (più probabilmente) o anche cederlo, ovviamente a un prezzo ben superiore a quello. Portiere già a 6 anni, Simone si ritrovò titolare nella massima serie soltanto 11 più tardi, quando Guidolin lo mise dentro per sostituire l’infortunato Brkic e non lo tolse più per le restanti 15 gare.

Un destino che sembrava segnato per il ragazzo di Remanzacco (piccolo comune vicino a Udine) che invece, scegliendo di restare in Italia (in Spagna era pronto un quinquennale a sei cifre), segue un altro percorso. Anche l’arrivo nel Golfo dei Poeti, anche se ritrova il bomber Totò Di Natale (allenatore della Primavera ligure) non è semplice: non gioca le prime due (gli viene preferito Krapikas), poi tocca a lui e perde proprio nel suo Friuli, a Pordenone, e ancora altre tre in panchina fino all’inserimento definitivo e all’esclusione soltanto in Salernitana-Spezia, ma solo per non rischiare una sua assenza nei playoff. Disputati, come il resto della stagione, da grande protagonista.

Marco Magi