Volontariato, tutto da rifare con le nomine

Un esposto e guerra di carte bollate. Annullate le elezioni per individuare i referenti provinciali di protezione civile e antincendio boschivo

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Irregolarità e carte bollate: annullate le elezioni per la nomina dei referenti provinciali del volontariato di protezione civile e antincendio boschivo. La decisione è stata presa dal Dipartimento ambiente e protezione civile di Regione Liguria, che mercoledì con un decreto ad hoc ha annullato d’ufficio l’esito delle votazioni che si erano tenute lo scorso 9 aprile. Le consultazioni erano infatti finite al centro di polemiche, tanto da smuovere anche le carte bollate di uno studio legale. Un candidato non eletto, infatti, si è rivolto a un avvocato per segnalare presunte irregolarità nel voto – al quale possono partecipare i gruppi, le associazioni e le organizzazioni regolarmente iscritte all’elenco regionale di volontariato di protezione civile e antincendio boschivo – con l’esposto che è finito sulla scrivania del Dipartimento di Protezione civile della Regione Liguria.

Una segnalazione che ha ovviamente innescato gli accertamenti di rito, con le verifiche che hanno fatto effettivamente emergere alcuni dei vizi segnalati nell’esposto. In soldoni, non sarebbero state rispettate le disposizioni della delibera con cui nel 2018 la giunta regionale aveva individuato le modalità per l’elezione dei referenti del volontariato di protezione civile e antincendio boschivo. Nel documento firmato dal dipartimento regionale si fa riferimento al mancato rispetto di un articolo del regolamento, secondo cui il voto spetta al legale rappresentante dell’organizzazione di protezione civile e antincendio boschivo, salvo possibilità di delega, su apposito modulo, ad altro volontario dell’organizzazione stessa. Secondo indiscrezioni, diverse deleghe di voto sarebbero state irregolari, in numero peraltro superiore alla differenza delle preferenze tra i due candidati più votati: tali violazioni di fatto avrebbero inficiato la regolarità delle elezioni. Nel decreto, che sottolinea la "presentazione di un esposto" nel quale "sono state segnalate da parte del candidato non eletto, rappresentato da uno studio legale, irregolarità e vizi di legittimità nelle operazioni di voto", si evidenzia che "è stata accertata la reale sussistenza dei vizi segnalati in violazione delle disposizioni della dgr 7782018, in numero tale da non poter ritenere manifesta l’espressione di voto degli elettori".

Da qui, la necessità "dell’annullamento dell’esito della votazione, fondata non sulla mera esigenza di ripristino della legalità ma al fine di tutelare, nell’interesse del volontariato di protezione civile e antincendio boschivo e del sistema regionale della protezione civile, un meccanismo di selezione la cui trasparenza garantisca che il ruolo, la carica e le funzioni di referente siano espressione di partecipazione democratica", con l’annullamento d’ufficio del decreto con cui il 21 aprile la stessa Regione aveva preso atto delle elezioni, e la decisione di istituire un periodo di cogestione commissariale composta dai due candidati più votati – così da garantire la piena operatività in un periodo dell’anno particolarmente delicato per il territorio – in attesa di tornare alle elezioni.

Matteo Marcello