Violenza sessuale sulla figlia adottiva, condannato a 7 anni

La difesa ha cercato di dimostrare che l’uomo voleva svolgere una funzione educativa

Tribunale (foto d'archivio)

Tribunale (foto d'archivio)

La Spezia, 31 gennaio 2020 - Si è difeso fino all’ultimo sostenendo che i gesti incriminati erano espressione di una premura educativa: avviare la figlia adottiva, di dieci anni, alla sessualità. Ma non è stato creduto.

Ed è fioccata una condanna esemplare: sette anni di reclusione più pene accessorie. Così ieri l’esito del processo che ha visto imputato un uomo di mezza età, impiegato in una società spezzina. I fatti risalgono al 2011-2013. Sono quelli raccontati dalla ragazzina agli operatori di una casa famiglia alla quale era stata affidata dal giudice dopo aver subito dei maltrattamenti.

Ma all’epoca non erano ancora emerse le attenzioni proibite del patrigno. Solo alla distanza la ragazzina ha svelato le pretese di cui era stato oggetto. I suoi racconti, assunti nella forma dell’incidente probatorio a porche chiuse, si sono rivelati credibili. Agli atti dell’inchiesta, condotta dal pubblico ministero Federica Mariucci è finita la ricostruzione di "non meno di dieci episodi", come è scritto nel capo di imputazione che li ha localizzati tra Monterosso al Mare e Olginate.