Il tunnel dell'eroina

Canaletto, la droga a due passi dalla scuola

La cronista indica i resti lasciati a terra dai tossicodipendenti

La cronista indica i resti lasciati a terra dai tossicodipendenti

La Spezia, 12 gennaio 2019 - Abita al Canaletto da sempre e negli ultimi anni è diventato spettatore di un degrado che non solo danneggia l’immagine del quartiere, ma mette a repentaglio l’incolumità dei frequentatori. A fare un quadro della situazione è il residente Matteo Barbera: «Per molti non sarà una novità, ma volevo denunciare l’aumento negli ultimi anni di degrado e menefreghismo del cittadino, dal più importante problema all’ordine del giorno di situazioni di spaccio nella zona della scuola Carducci e del circolo Arci e al conseguente uso nel sottopasso di via Carducci, sempre nei pressi della scuola, al meno grave ma fastidioso abbandono di feci non raccolte dai padroni degli animali, al conferimento di rifiuti senza rispettare i programmi». E proprio camminando lungo il sottopasso per verificare in quali condizioni versai, incrociamo due ragazzi che, non appena notano la nostra presenza, decidono di tornare indietro e cambiare strada.

Il problema relativo al consumo di droga e conseguente abbandono di siringhe sopra e all’interno del sottopasso è particolarmente sentito anche dai genitori degli alunni iscritti alla scuola Carducci in via Giulio della Torre. Parte di loro riflette sulla possibilità che i consumatori, dopo aver usato le sostanze stupefacenti, possano gettare le siringhe al di là dei cancelli, mettendo a repentaglio la salute dei piccoli che trascorrono la ricreazione nel cortile esterno al complesso e che quindi potrebbero toccare o inciampare sopra agli aghi.

Per questo c’è chi ha deciso di avvisare la scuola con la speranza che il preside possa scrivere una lettera al Comune chiedendo di ripristinare quell’ordine venuto a mancare. Altri cittadini, invece, propongono di chiudere il sottopasso nelle ore serali: in quel lasso di tempo i bambini non ci sono e l’area è mal frequentata. Altri ancora propongono di creare un percorso obbligatorio, impedendo alla gente di attraversare il raccordo autostradale dall’esterno e convogliando la gente verso il sottopasso in modo da creare un viavai costante che disincentivi i tossicodipendenti dall’usare lo spot per consumare sostanze illegali. In questo modo, la struttura, realizzata proprio per facilitare e proteggere i pedoni altrimenti esposti al traffico del raccordo autostradale, verrebbe sfruttata a dovere. Al momento invece la gente evita di passarci, cerca le strisce perché non vuole transitare nel buio e malconcio cunicolo con la paura di incontrare loschi personaggi in quel breve tratto da percorrere... a piedi.

Giulia Tonelli