Tra romanzo e saggio. Noia e riflessioni in un villaggio agricolo

Un’opera che va oltre i confini tra generi letterari, per lo spezzino Mancini "Ho provato a fare quello che Marx ha fatto con gli operai nel suo Manifesto".

Tra romanzo e saggio. Noia e riflessioni in un villaggio agricolo

Tra romanzo e saggio. Noia e riflessioni in un villaggio agricolo

Un’opera che va oltre i confini imposti dai generi letterari e parte dal romanzo per sconfinare nella saggistica. L’ha scritta lo spezzino Paolo Junior Mancini, operatore data entry in Procura, che esordisce con l’opera ’Vita contadina e diritti economico-sociali. Noia e riflessioni in un villaggio agricolo’ (Il Filo di Arianna). Ambientata nei giorni nostri, l’opera prende il via da un’ambientazione agreste per arrivare a trattare i grandi temi. "Mi trovo in mezzo al racconto – spiega l’autore –, in campagna, di fronte al lavoro dei contadini: da qui, si dipanano tanti collegamenti e dalla loro condizione ai margini si prosegue fino a parlare di diritti, dignità dell’essere umano e del lavoratore".

Dalla noia dell’io narrante, provata in un paesino sperduto alle riflessioni, per cui Mancini scomoda un illustre filosofo. "Si arriva al saggio giuridico: ho provato a fare quello che Marx ha fatto con gli operai nel Manifesto del partito comunista, conducendoli da uno stato di abbandono sociale a realizzarsi nel comunismo attraverso la dittatura del proletariato. Io stesso faccio riferimento alla realizzazione del principio di uguaglianza, allo stato sociale, alla dignità dell’essere umano e del lavoratore". Nelle 130 pagine del libro, in vendita nelle principali librerie cittadine e online, c’è spazio per alcuni dei temi battenti della contemporaneità e degli ultimi anni: il reddito di cittadinanza – "monito alla società odierna e trampolino per rilanciare i diritti" – e quello minimo universale dell’era post Covid, la dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti dei contadini e di chi lavora in zone rurali, un caso giudiziario, quello Ecuador vs Texaco-Chevron. Agricoltura non è solo emarginazione, ovviamente: per questo, Mancini ripropone anche un modello alternativo per poter tornare a un’armoniosa interazione uomo-natura. E c’è molto di più, dalla vocazione internazionalista che permea queste pagine e non manca un passaggio dedicato al padre, anch’egli ex bracciante agricolo e diventato in seguito commissario di polizia. Chiara Tenca