Tengono sul cellulare le fotografie delle case svaligiate

Condannati a tre anni

Ladri in azione

Ladri in azione

La Spezia, 9 marzo2019 - Tre anni di condanna, con rito abbreviato, per i due ladri giorgiani capaci di penetrare nelle case senza scardinare porte e finestre, con l’impiego della cosiddetta ‘chiave bulgara’ che si adatta alle serratture di vecchia generazione. Erano stati arrestati il 18 aprile 2018 in provincia di Pisa, dove avevano preso alloggio e partivano per le loro ‘missioni’ da trasfertisti. Il merito è della squadra mobile della Spezia, che aveva indagato sui colpi effettuati in città ed era anche riuscita a recuperare buona parte della rifurtiva in un magazzino a Pisa. Daviti Tchintcharauli di 24 anni e Lasha Mskhvilidze di 28 anni dovranno scontare tre anni di reclusione su sentenza del giudice Marinella Acerbi. Il pubblico ministero Monica Burani aveva chiesto tre anni e sei mesi.

Nella memoria di un cellulare, controllata dagli investigatori, era stata anche trovata la foto della porta di un appartamento spezzino, dove si leggeva bene il nome, che i due avevano preso di mira in seguito alla segnalazione di un complice

L’indagine, coordinata dal dirigente della squadra mobile Girolamo Ascione dal vice Alessandro Pescara Di Diana, aveva preso le mosse dall’analisi dei furti denunciati: consumati in orario pomeridiano/serale, in case vicine al raccordo. Grazie ad un attento monitoraggio veniva individuato un gruppo di cittadini georgiani dediti a commettere reati della stessa indole nelle regioni confinanti, nonché alcune autovetture in uso agli stessi. La strategia investigativa dava poi un esito decisivo: una delle autovetture sospette, una Ford Focus, veniva rintracciata e fermata in centro alla Spezia: a bordo due cittadini georgiani, uno gravato da precedenti specifici.

Durante il controllo venivano rinvenuti guanti, cacciaviti e rilevate le utenze cellulari in uso ai due fermati. Senza dare nell’occhio, i poliziotti avevano installato un gps per la localizzazione satellitare della vettura. Lo sviluppo dei tabulati telefonici e l’analisi delle celle per la copertura dei cellulari, forniva inoltre prova della presenza dei due sospettati alla Spezia in occasione della consumazione di diversi analoghi colpi. Grazie al gps veniva poi accertato che i due georgiani, insieme ad un altro loro connazionale, avevano preso alloggio in provincia di Pisa. Dove era stato effettuato il blitz con l’arresto ed il recupero di parte della refurtiva

Massimo Benedetti