Prestiti con interessi da usura A giudizio titolare di finanziaria

La denuncia di tre clienti che si sono rivolti all’avvocato. Alessandro Pontremoli. I tassi di mora del 30%

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Il giudice delle indagini preliminari Fabrizio Garofalo ha rinviato a giudizio Gilberto Ghiotti, 69 anni, responsabile della filiale spezzina della finanziaria Plusvalore, per essersi fatto promettere e in alcuni casi dare, secondo l’accusa, interessi usurari. Dovrà comparire il prossimo 14 luglio davanti al collegio del tribunale. Tutto ha avuto inizio dalla denuncia di tre clienti, che si sono affidati all’avvocato di fiducia Alessandro Pontremoli, e alla richiesta di rinvio a giudizio per usura formulata dal pubblico ministero Claudia Merlino. Il caso riguarda dei prestiti in cui sarebbero stati ’imposti’, senza possibilità di trattativa individuale, oneri assai gravosi (interessi di mora ecc.) per il caso di ritardo nei pagamenti, oltre la soglia dell’usura. Uno dei clienti il 20 dicembre 2005 aveva sottoscritto un contratto di “Prestito personale” per 20mila euro con la finanziaria “Plusvalore spa”, da restituirsi in 72 rate mensili, anticipatamente estinto il 15 gennaio 2010 mediante rifinanziamento. In relazione a tale finanziamento, sarebbe stato pattuito un interesse moratoria del 30 per cento annuo, superiore al tasso soglia usura pari al 18,975 per cento. In particolare tale contratto avrebbe presentato condizioni assai gravose in ordine ai tassi di interesse applicati ed alle penali per il caso di ritardato pagamento. Nello specifico, come rilevato dal consulente tecnico di parte Gianfranco Lencioni e confermato dal consulente della procura Davide Vescovi, risultava in caso di ritardo nei pagamenti delle rate, anche in caso di decadenza del beneficio del termine, un interesse di mora pari al 30% (2,50% mensile). Con altre penali in caso di ritardo nei pagamenti: una commissione recupero telefonico del 10% con un minimo 25 euro; una commissione recupero esterno del 20% minimo di 30 euro e una penale di decadenza beneficio del termine del 10%. Nel trimestre della stipula del contratto di finanziamento il tasso soglia per la categoria di riferimento (“anticipi, sconti commerciali, crediti personali e altri finanziamenti effettuati dagli intermediari non bancari oltre i 5.000 euro”) era del 18,975%. Come ha quindi sostenuto l’avvocato Pontremoli, sarebbe risultata l’usurarietà del prestito. Discorso analogo per il finanziamento stipulato il 15 gennaio 2010, a fronte di un tasso soglia del 29,615%. Altro prestito, contratto da altro cliente il 21 maggio 2007 per 7650 euro in 60 rate mensili di 177,50 e un altro ancora di 24mila euro da restituirsi in 84 rate mensili di 409,65 euro. Nel capo di imputazione c’è anche un finanziamento del 5 aprile 2006 per l’acquisto di una Bmw 530D 3000 del costo di 52mila euro con importo finanziato pari a 45mila euro da restituirsi in 36 rate di 825,60 con un tasso di mora del 30 per cento annuo, superiore al tasso soglia usura pari al 16,14. A seguito della denuncia presentata dalle parti offese, la procura ha svolto indagini con la consulenza eseguita da Davide Vescovi che ha confermato i fatti.

Massimo Benedetti