Denuncia il 112 e una nave Msc. Grondacci: "Vicenda indegna"

Sostegno al cittadino del Canaletto esasperato dai rumori portuali

Vittorio Gasparini, residente al Canaletto, ha denunciato una nave Msc e anche il 112

Vittorio Gasparini, residente al Canaletto, ha denunciato una nave Msc e anche il 112

La Spezia, 23 luglio 2018 - Non hanno pace, né il giorno né la notte. L’inconveniente di avere un porto (letteralmente) a due passi dalla città – una peculiarità tutta spezzina – non dà tregua ai residenti del Canaletto e di Fossamastra. Che sono perennemente assediati dai rumori della ‘vita portuale’, giusto a una manciata di metri dalle loro abitazioni: le gru in movimento, il continuo stoccaggio dei container, i frequenti tonfi di materiali metallici, i segnalatori acustici dei mezzi in retromarcia, le sirene delle navi e quelle dei treni merci. E l’elenco potrebbe continuare. Una questione annosa che porta i residenti all’esasperazione. Tanto che Vittorio Gasparini, un abitante del Canaletto, reduce da una nottata infernale, non ci ha pensato due volte a prendere in mano carta e penna e denunciare per disturbo della quiete pubblica la nave Msc Sasha Madeira, rimasta nottetempo con i gruppi elettrogeni in funzione. E per omissione o rifiuto di atti d’ufficio il 112, che non avrebbe preso sul serio la sua segnalazione, riattaccando la cornetta.

«Spiegando la situazione all’addetto del 112 mi è stato risposto se stavo scherzando, e poi mi è stato buttato giù il telefono», ci ha raccontato sbigottito Gasparini. Ma la sua, a quanto pare, non sarà una battaglia solitaria. «La risposta dei rappresentati dell’ordine pubblico al cittadino che denunciava il rumore del porto è indegna di un Paese che si dichiara patria del diritto – osserva il giurista ambientale Marco Grondacci –. Stiamo ragionando con l’avvocato Valentina Antonini se intervenire a suo sostegno come Legambiente, nel caso in cui venisse aperto un fascicolo. Lo contatteremo, di certo non lasceremo passare l’episodio: non si possono trattare le persone in questo modo, perché il problema dell’inquinamento acustico esiste». Sul fronte delle misure messe in campo dall’Autorità di sistema portuale, i lavori per la realizzazione della barriera fonoassorbente, in viale San Bartolomeo, stanno proseguendo.

È terminata invece la nuova bretella stradale riservata ai mezzi pesanti che accedono al terminal Ravano: secondo l’Ap permetterà di sgravare una fetta tra il 15 e il 20% del traffico pesante che deve accedere al porto. In questo modo i camion potranno evitare il transito dai gates davanti al molo Fornelli, sperando di dire addio anche alle lunghe code e ai relativi disagi che hanno contraddistinto gli ultimi mesi. «Siamo intervenuti realizzando quanto ci veniva richiesto, ad iniziare dalla copertura installata per le attese al varco Stagnoni, dalla messa a disposizione di ulteriori servizi igienici alla realizzazione dei percorsi pedonali protetti – precisa la presidente dell’Authority Carla Roncallo –. Auspichiamo che la nuova bretella riesca ad attenuare quanto più possibile il fenomeno delle attese ai varchi». Ma intanto, qui e ora, il porto continua a tenere in scacco i residenti. Le segnalazioni, infatti, parlano anche di forti rumori che non di rado sono conseguenza del menefreghismo. Come quelli dei camion che spesso circolano a velocità elevate, anche sopra i binari, causando un fracasso assordante. «Basterebbe mettere alcuni autovelox fissi», suggerisce Gasparini.

Non mancano nemmeno i ‘concerti dei clacson’, quando si formano lunghe code di camion. Sotto accusa anche i gruppi elettrogeni delle navi, che di frequente fanno letteralmente vibrare i vetri delle abitazioni a due passi. Gasparini è risoluto: «Non mi sono mai occupato di politica e ho sempre sopportato l’inquinamento ambientale, generato anche illegalmente dalle attività portuali, ma adesso ho deciso di dire basta e di combattere quantomeno l’inquinamento acustico generato da negligenza, incapacità, superficialità o interesse». Con la speranza che non sia la classica battaglia contro i mulini a vento.

Gabriele Cocchi