È una storia di passione per il proprio lavoro e di grande impegno quella di Enza Marino. Dopo 52 anni di attività ha chiuso il suo negozio storico Enza Workshop in via Piave 35. Era stato aperto quando a soli 18 anni aveva deciso di mettersi in proprio dopo alcuni anni da dipendente. "Amo ancora il mio lavoro e mi dispiace aver smesso, infatti quando avrò occasioni continuerò a pettinare, tagliare e fare pieghe". Enza è stata insegnante nelle scuole e nell’accademia, è diventata maestra d’arte e ha rappresentato l’Italia a Parigi, New York, Los Angeles, Londra e ovunque ci fosse bisogno di raccontare le tendenze delle acconciature nei cambi di stagione e in occasione delle sfilate di moda. "Ho lavorato per 11 anni in Rai, pettinando molte celebrità e stando nel dietro le quinte delle edizioni del Festival di Sanremo 2003, 2004 e 2006, Festival di Castrocaro, Che Tempo Che Fa e Quelli che il Calcio, ho pettinato veline, attori, cantanti e presentatori." Enza è stata anche presidente degli acconciatori di Confartigianato ed è sempre stata molto attiva anche a livello cittadino, per esempio per l’ottenimento della liberalizzazione degli orari e per le tutele dei professionisti della categoria. "Per il mio lavoro ho dato tanto, ma anche la mia attività ha dato tanto a me" aggiunge Enza.
Gli anni hanno cambiato anche l’attività di parrucchiere, tutto è più veloce, ma la ricerca e la cura hanno bisogno di attenzione, "non si può asciugare un capello in 15 o 20 minuti, specialmente se è un capello lungo, non ho mai amato la chiacchiera, ma la fretta non è amica dell’accuratezza." La sua una spiccata dedizione ai clienti. Qualcuno le è rimasto nel cuore, come Ada D’Eusanio, Marta Marzotto e Alexia. Anche Tiziano Ferro e Renzo Arbore hanno lasciato il segno e, come spiega Enza, i professionisti sono spesso persone capaci di rapportarsi con tutti con grande educazione e rispetto. Alla domanda: qual è il segreto del suo lavoro? Enza non ha dubbi: guardare, ascoltare e comprendere l’altro. È necessario mettere tutti a loro agio, specialmente quando ci si trova davanti persone note che si presentano struccate, spettinate e vestite in modo molto semplice – "è bene far sentire chi si ha davanti in un ambiente sereno e professionale che possa garantire il massimo rispetto... spedsso si creano momenti di convivialità dietro le quinte, ma bisogna sempre valutare quando è il momento di parlare e quando invece non lo è"
Ginevra Masciullo