Nautica, Spezia batte Viareggio

Con 1.622 occupati il distretto si afferma come primo polo d’Italia

Una veduta del 59esimo Salone nautico di Genova

Una veduta del 59esimo Salone nautico di Genova

Genova, 20 settembre 2019 - La slide del sorpasso si è materializzata alla vista della qualificata platea presente all’inaugurazione del Salone nautico di Genova, nuovo ministro alle Infrastrutture – Paola De Micheli – compresa: Spezia supera Viareggio nella classifica delle capitali della nautica per addetti nella produzione cantieristica. Il tessuto industriale nautico del Golfo si posiziona a quota 1.622 occupati, superando di 39 unità la città-cugina e concorrente della Versilia, ferma a quota 1.583, e lasciandosi alla spalle Torino, Pesaro, Ancona, Napoli, Gorizia e Genova (631), capitale espositiva della nautica.

Il neopresidente dell’Ucina Saverio Cecchi (a capo delle imprese direttamente legate a Confindustria), viareggino purosangue, mastica amaro. «E’ l’effetto del trasferimento alla Spezia della produzione in acciaio dei cantieri Sanlorenzo». Il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti prende la palla al balzo, con una battuta: «Potremmo ragionare sull’annesione di Viareggio alla Liguria». Poi lo sciorinare dei numeri della ricerca effettuata dalla Fondazione Simbola, che posiziona Spezia terza nella classifica degli addetti delle riparazioni degli yacht, con 913 addetti, dietro Genova (1679) e Napoli (913), mentre il distretto cantieristico lucchese si attesta a quota 800. Assemblando i dati dei cantieri di costruzione e dei cantieri di riparazione Spezia, dunque, è prima in assoluta. Dietro le quinte della cerimonia inaugurale la domanda­provocazione a Cecchi. Allora, annessione con Spezia e stop alla concorrenza? «Annessione è una brutta parola. Meglio parlare di gemellaggio. Per questo noi ci siamo». Musica per le orecchie di Toti: «Si potrebbe attivare tutta una serie di strumenti di collaborazione che non sono solamente utili ma doverosi. La pubblica amministrazione ha il dovere di aiutare tutti i nostri eroici imprenditori a stare sul mercato mondiale sempre più competitivo. Noi stiamo investendo molto in Liguria, ben venga la collaborazione con il distretto toscano della nautica dal momento che ospitiamo l’Autorità di sistema portuale a cavallo tra le due regioni».

Gli imprenditori vanno là dove li porta la possibilità di business. Massimo Perotti, patron dei Cantieri Sanlorenzo, non bada ai confini e rilancia agli spezzini: «Vi sentite più liguri o toscani? L’importante solo una cosa: portare a casa risultati per il bene del Paese. Se l’Italia è leader mondiale della nautica è l’effetto di una concorrenza di fattori, a cominciare dalla fatica degli operatori». Ma gli operatori sono ancora divisi:Ucina da una parte, Nautica italiana dall’altra. Fino a quando? « Stiamo lavorando per ritessere il filo comune. Questione di poco». Con Spezia che, sotto traccia, è teatro propulsivo del processo virtuoso. Toti, incalza: «Mi auguro che tutte le divisioni vengano a cessare perché abbiamo bisogno di competere col mondo e per far questo c’è bisogno di omogeneità e di buon senso; occorre remare tutti nella stessa direzione».