Il pesce scaduto era in vendita ovunque: ditta finisce nei guai

Sequestri in supermercati e ristoranti. I prodotti erano scaduti da mesi ma erano stati immessi sul mercato con un'etichetta contraffatta

Nas al lavoro (foto Crocchioni)

Nas al lavoro (foto Crocchioni)

La Spezia, 16 aprile 2015 - Scaduti da mesi, ma immessi ugualmente sul mercato con un’etichetta contraffatta. Quintali di pesce, parte dei quali finiti nei banchi frigo della grande distribuzione e dei piccoli market di tutta la provincia, ma anche nei ristoranti e nei bar. È la maxi operazione condotta in questi giorni dai carabinieri del Nas di Genova e dal personale della struttura di sanità alimentare dell’Asl 5 diretta da Mino Orlandi, impegnati nel sequestro di centinaia di confezioni di prodotti ittici surgelati di una nota azienda genovese, il cui titolare è stato indagato per frode in commercio e detenzione di alimenti in cattivo stato di conservazione dal sostituto procuratore genovese Sabrina Monteverde.

Decine i market e i ristoranti visitati dal personale dell’Asl spezzina, impegnato nel “blocco sanitario’’ del pesce finalizzato al sequestro disposto dal magistrato: tranci di tonno e di pesce spada, crostacei, filetti di tonno e quant’altro, commercializzati dall’azienda dal gennaio del 2014 al marzo di quest’anno, e finiti in almeno una cinquantina di attività della provincia, tra market e noti locali della ristorazione. La lista di commercializzazione fornita dall’azienda, in questo senso, è molto ampia e in continuo aggiornamento. L’indagine è scattata a seguito di un sopralluogo degli ispettori dell’Asl genovese nei magazzini della ditta. Dopo il sequestro nell’azienda di otto tonnellate di pesce scaduto o con una data di scadenza sospetta o non definita, operato dai Nas guidati da Gian Mario Carta, l’indagine si è allargata alla commercializzazione, con la Asl che ha diramato l’allerta avviando i controlli.

Matteo Marcello