La vittima del treno era un clochard, ucciso per trovare riparo nel tunnel

Al suo fianco il giaciglio dove trascorrere la notte e stare al caldo

Agenti della polizia ferroviaria

Agenti della polizia ferroviaria

La Spezia, 18 novembre 2018 – Sarebbe stato un clochard l’uomo che ha perso la vita nella galleria di Biassa travolto da un treno. Sarebbe morto nel tentativo di allestire un giaciglio dove trascorrere la notte. La circostanza è ancorata alla scoperta, in una nicchia laterale del tunnel, di una coperta e di un sacco con alcuni vestiti. A poca distanza, venerdì mattina, è stato rinvenuto il suo cadavere con vistose e gravi ferite: al cranio, a un braccio e a una gamba, quest’ultima semimutilata.

Nessun dubbio che la morte sia riconducibile all’investimento di un treno. Ma non si sa ancora quale. Il rinvenimento è conseguenza della segnalazione ad opera del macchinista di un treno in viaggio del Genova, che, venerdì mattina, ha notato il corpo a lato dei binari. Il riscontro che sia stato quel convoglio a investire l’uomo è emerso dall’ispezione, da parte della Polizia ferroviaria, della motrice e delle sue ruote: nessun segno di sangue. Di qui la deduzione: è stato un altro treno ad investire il clochard, in precedenza, presumibilmente nella notte a cavallo fra giovedì e venerdì. La sommaria circostanza temporale è stata indicata dal medico che ha effettuato i rilievi.

Di qui le indagini della Polizia ferrovia per risalire al convoglio investitore e all’operatore che era alla sua conduzione e che, evidentemente, non si è accorto dell’investimento. Per ora il fascicolo è rubricato dal pm di turno Maria Pia Simonetti a modello 45 (atti che non costituiscono notizia di reato). Ma, in relazione ai report investigativi, potrebbe prendere corpo la svolta, con le ipotesi di reato di omissione di soccorso, se non di omicidio colposo.

Allo stato non c'è certezza nemmeno sull’identità della vittima. Non aveva con sé documenti. Al vaglio una denuncia di smarrimento dei documenti presentata nei giorni scorsi in questura da un uomo di origine rumene la cui corporatura sarebbe compatibile con quella del cadavere. Di qui anche indagini negli ambienti dei clochard che, con il freddo incalzante, sono alla ricerca di ripari.

Le sale di attesa della stazione sono fra i luoghi preferiti. Ma l’uomo, forse ignaro dei rischi che correva o consapevole degli stessi ma anche dell’opportunità delle nicchie delle galleria, potrebbe aver allungato il passo fino a lì, per poi trovare la morte.

Corrado Ricci