
L’anziano era stato trasportato al pronto soccorso del Sant’Andrea (foto d’archivio)
La Spezia, 16 giugno 2024 – Ha lottato per sei settimane ma non si è più ripreso dalla gravità dello scontro. Si è spento all’età di 81 anni Gianfranco Gianardi che lo scorso 29 aprile era stato investito da un furgone sul controviale di viale Fieschi, in corrispondenza del porticato proprio sotto il settore dei distinti dello stadio "Picco".
Nel momento di grande dolore il figlio Simone ha voluto rivolgere a nome di tutta la sua famiglia un sentito ringraziamento all’ Unità di terapia intensiva dell’ospedale spezzino del Sant’Andrea partendo dal dottor Andrea Derchi. "Un grande professionista – ha scritto Simone Gianardi – che quotidianamente, con immensa delicatezza, ha cercato di condurci attraverso l’intricato labirinto nel quale si intersecano le vie della vita e quelle della morte.
E attraverso il nome del direttore della struttura, dottoressa Cinzia Sani, alla quale chiedo cortesemente di coinvolgere tutto il restante personale nel mio sentito e caloroso ringraziamento. Desidero in particolar modo dire grazie a tutti coloro che erano presenti nel momento più estremo, per il tatto, il conforto e la vicinanza che mi hanno saputo dimostrare, facendomi toccare con mano il significato profondo del loro terribile e insostituibile servizio".
L’anziano Gianfranco Gianardi era a piedi quando è stato travolto, nel primo pomeriggio di lunedì 29 aprile nelle vicinanze dello stadio cittadino, da un furgone che stava effettuando una manovra in retromarcia. Per consentire ai soccorritori della Pubblica Assistenza di intervenire si era reso necessario anche l’aiuto di una squadra dei vigili del fuoco. Dopo le lunghe cure nel reparto di rianimazione e terapia intensiva l’uomo si è spento all’ospedale spezzino. I famigliari hanno voluto rivolgere un pensiero a tutto lo staff ospedaliero.
«Desidero farlo soprattutto oggi – ha proseguito Simone Gianardi – in giorni nei quali molto si parla di sanità pubblica. Abbiamo potuto constatare di persona quanto tutto il personale medico e sanitario della sanità pubblica italiana meriterebbe istituzioni che sapessero ricompensare e riconoscere un livello di formazione e di qualificazione di assoluta eccellenza, garantendo a tutti, e sempre, di poter operare in un contesto strutturale che consentisse di esprimere appieno tutto il potenziale umano e professionale". Non è stata ancora fissata la data del funerale. Infatti la famiglia è ancora in attesa del nulla osta del magistrato chiamato a valutare l’opportunità di eventuali accertamenti medico legali.
Massimo Merluzzi