Mille e 300 euro in meno a famiglia "Ma non riaccendiamo il carbone"

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Oltre 1.300 euro in meno a famiglia nei prossimi due anni. A tanto ammonta la stangata sui bilanci familiari (e sul Pil) per effetto dell’inflazione-boom e del caro bollette. I conti li ha fatti Confesercenti, mettendo insieme i numeri da bollettino di guerra che arrivano in questi giorni dai vari uffici studi. Che fare? La risposta deve venire innanzitutto dalla politica, sostiene Alessandro Ravecca, presidente provinciale dell’organizzazione, che deve mettere mano, da subito, a politiche energetiche più efficaci e allo snellimento burocratico. Con un avvertimento, per quanto riguarda Spezia: "E’ importante che tutto questo non spinga alla riaccensione del gruppo a carbone della centrale Enel della Spezia. Nel nostro territorio ospitiamo un altro presidio energetico strategico per il Paese, come il rigassificatore di Panigaglia, un impianto che si appresta a lavorare a pieno regime per far fronte ai problemi di tutti gli italiani". "La situazione – aggiunge Ravecca – è estremamente difficile e le politiche energetiche devono essere improntate a una maggiore autonomia e all’incentivazione dell’utilizzo delle fonti rinnovabili. Ma bisogna anche limitare il problema della burocrazia e porre un tetto al prezzo del gas. Dopo due anni di pandemia, affrontare una crisi energetica del genere non è sostenibile". I numeri, sottolinea Confesercenti, sono a dir poco allarmanti: "Il dato provvisorio relativo ai prezzi al consumo per il mese di agosto registra, come purtroppo era da aspettarsi, un ulteriore aumento, arrivando all’8,4% su base annua rispetto al 7,9% di luglio. I responsabili principali dei nuovi rialzi, ancora una volta, sono i beni energetici che crescono di 2 punti percentuali, raggiungendo il 44,9% in più rispetto allo scorso anno, ma anche i prezzi di tutti gli altri beni mostrano, in modo diffuso, segni di aumento seppure in diversa misura". Quasi stabili, invece, i prezzi dei servizi. In un panorama tanto fosco, "una nota leggermente positiva è costituita dal rallentamento (da 8,7% a 7,8%) degli incrementi per i prodotti ad alta frequenza di acquisto. Mentre l’inflazione di fondo accelera al 4,4%, l’inflazione acquisita per quest’anno è il 7%, dato sicuramente destinato a salire". In questo contesto "bene l’apertura sul price cap a livello europeo: ora bisogna proseguire verso il raggiungimento di una linea comune sul tetto al prezzo del gas, per frenare l’impennata".

F.A.