Medici e sanitari nel mirino "Presidio al pronto soccorso"

La proposta arriva dall’assessore alla sicurezza Filippo Ivani che annuncia "Vigili urbani tre volte al giorno nel giardino, fra i padiglioni, per fare controlli"

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Il passaggio da eroi nazionali, applauditi e sostenuti nel loro impegno quotidiano durante i giorni bui della pandemia a bersagli di offese, minacce e addirittura aggressioni fische è stato repentino. I casi di violenza, l’ultimo, inaudito, al pronto soccorso San Bartolomeo di Sarzana, che vedono vittime i medici e gli operatori sanitari è la fotografia sfocata, la nota che stride, di una società che ha davvero perso l’orientamento. Sono ormai all’ordine del giorno le denunce di episodi di violenza nei confronti del personale socio sanitario, al punto di dover organizzare una giornata di sensibilizzazione al fenomeno di ormai quotidiana intollerenza.

L’associazione Cittadinanzattiva, insieme al Tribunale del malato, nel condividere la giornata nazionale di educazione per accendere un faro sulla crescita di episodi di violenza ha voluto rimancare la propria vicinanza a tutti i lavoratori del settore. "Per questo – spiega l’avvocato Rino Tortorelli – chiediamo alla Regione, all’Asl 5 e alla Conferenza dei sindaci azioni concrete e urgenti affinché la nostra sanità sia dotata di adeguate risorse di personale, come nelle altre Asl liguri. Ferma restando la forte e decisa condanna di ogni azione violenta, sia verbale che fisica, dobbiamo però rilevare che le cause delle violenze agli operatori sanitari necessitano di un’analisi del problema da tutti i punti di vista, compreso quello del paziente oppure dei parenti. Sono evidenti le situazioni di difficoltà che possono generare tensioni, come le mancate risposte del personale agli sportelli, le lunghe attese nella sala del pronto soccorso ma anche le condizioni di lavoro stressanti e il sovraccarico di attività che deve sostenere l’operatore sanitario". La proposta dell’associazione è quella di attivare un osservatorio permanente composto da rappresentati dell’Asl, delle professioni e dei cittadini con lo scopo di monitorare gli episodi di violenza e promuovere studi e analisi per ridurre il rischio. Individuando forme di protezione sui luoghi di lavoro e formazione specifica agli operatori per fornire competenza a un approccio alla problematica. Il tema è stato affrontato anche da Filippo Ivani assessore alla sanità e alla sicurezza del Comune della Spezia coinvolgendo anche la polizia locale in una serie di controlli puntuali all’interno dell’ospedale. "Per la prima volta – spiega Ivani – abbiamo deciso di programmare un servizio di controllo, suddiviso in tre fasi quotidiane, nel giardino dell’ospedale, fra i padiglioni. Lavoreremo anche insieme alla Questura e a tutte le forze dell’ordine per trovare una soluzione ancor più soddisfacente, richiesta giustamente a gran voce dal personale sanitario. Chiederò un presidio per la sicurezza all’interno del pronto soccorso per tutelare maggiormente il personale sanitario che svolge quotidianamente un lavoro delicato e importantissimo". Un’iniziativa condivisa anche dall’omologo sarzanese Costantino Eretta: "Mi impegnerò personalmente, sulla linea di quanto già fatto nel Comune della Spezia, per capire se c’è la possibilità di attivare un servizio di turnazione o presidio di sicurezza per il San Bartolomeo".

Massimo Merluzzi