Mascherine chirurgiche, per ora nessun obbligo in Liguria

L’assessore Giampedrone spiega la linea della Regione

Emergenza coronavirus

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Genova, 6 aprile 2020 - Mascherine obbligatorie per uscire di casa? La Regione Lombardia ha emesso l’ordinanza, la Toscana lo farà nei prossimi giorni. In Liguria, per ora, l’atteggiamento è più prudente: "Sarà un provvedimento da valutare sulla base delle indicazioni del mondo scientifico – spiega l’assessore regionale alla Protezione civile Giacomo Giampedrone –. In ogni caso dovremo assicurarci che le mascherine siano effettivamente disponibili per i cittadini: sia grazie alla distribuzione gratuita che come Regione faremo nei prossimi giorni sia, per gli approvvigionamenti successivi, sul mercato. Non mi convince il discorso ’vanno bene anche le sciarpe’: se servono le mascherine, i cittadini devono avere quelle e dovranno poterle acquistare a prezzi accettabili perché non potrà fornirle per sempre la Regione". Resta il fatto che alcuni sindaci, anche in Liguria, si stanno muovendo in ordine sparso: succede a Rapallo, dove la mascherina è obbligatoria per gli spazi chiusi frequentati dal pubblico, come i negozi. Giampedrone ritiene che l’eventuale obbligo di utilizzare i dispositivi di protezione per uscire di casa potrà scattare nel momento in cui si valuteranno le riaperture di attività "che non potranno che essere graduali", aggiunge. Le linee guida le detterà il governo, in ogni caso lo scenario che ci aspetta è quello che vede la necessità di convivere con il virus Sars Cov 2 ancora a lungo, per cui non sarà possibile abbassare la guardia. Difficilmente, ad esempio, potranno riaprire le scuole. La scorsa settimana sono arrivate in Liguria 3 milioni di mascherine chirurgiche e 150mila ffp2 che la Regione ha acquistato all’estero. La Protezione civile ne distribuirà 2 milioni di pezzi a tutti i cittadini. Arriveranno altri 3 milioni di chirurgiche per complessivi 5 milioni di pezzi acquistati da Regione Liguria e un ulteriore milione di mascherine ffp2 per chi lavora a stretto contatto con i pazienti covid. Nel punto stampa di ieri sera, il presidente Giovanni Toti ha annunciato che oggi "inizieranno, prima in Asl3 e poi anche nelle altre Asl, i test cosiddetti ‘drive through’ a cui saranno sottoposti pazienti che hanno avuto il coronavirus ma sono guariti, asintomatici e che aspettano doppio tampone negativo per concludere la fase di isolamento obbligatorio. Questi cittadini verranno convocati in determinati luoghi che raggiungeranno in auto per essere tamponati rimanendo seduti nella vettura per poi tornare immediatamente al domicilio". Al via anche i test sierologici su un campione di 2400 donatori tra i 18 e i 70 anni per stimare la circolazione dei virus tra la popolazione, analizzando anche campioni di sangue già donati a partire da dicembre scorso.