La bolletta dell’acqua? Un centesimo

La strana fattura arrivata a un utente di Ceparana. Per pagarla spenderà due euro, ovvero 200 volte di più

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Una bolletta incredibile. No, non si parla di una fattura da cifre monstre determinata dall’aumento del costo dell’energia. E nessuna ’bolletta pazza’ a cinque zeri figlia di chissà quale errore di calcolo delle utenze. Tutt’altro. E se possibile ancora più kafkiano. A Ceparana c’è chi si è visto recapitare una bolletta da... un centesimo. Una cifra irrisoria, quella che compare su un bollettino inviato recentemente da Iren per il consumo bimestrale d’acqua di un appartamento del centro urbano ceparanese: cifra che se da un lato avrà sicuramente fatto tirare un sospiro di sollievo alla titolare dell’utenza, dall’altra ha determinato non poche polemiche. Già, perché la foto della bolletta da un centesimo d’euro, una volta pubblicata sui social, è diventata immediatamente virale, scatenando decine di commenti. "Questa è una raccomandata che mi è arrivata ora: costa più andare a pagare il bollettino che il debito" è l’amara constatazione del titolare dell’utenza. Tante le persone che si interrogano sull’effettiva necessità del colosso emiliano di andare a recapitare ugualmente una bolletta di questo tenore per incassare una cifra irrisoria, anziché addebitare tale costo nella bolletta successiva; moltissimi quelli che hanno invece posto l’accento anche sullo spreco di risorse: un dispendio che non è stato solo di materie prime – ovvero la carta utilizzata per la stampa della bolletta – ma anche economico, se si considerano i soldi spesi dall’azienda per recapitare la fattura, e quelli che dovranno essere spesi in commissioni dal padrone dell’abitazione per il pagamento del proprio ‘debito’ presso uno sportello postale: due euro per pagare un debito di un centesimo.

Il titolare dell’utenza, proprio sui social, ha sottolineato peraltro l’intendimento di pagare in un’unica soluzione quell’incredibile somma, ovvero saldandola assieme a quella che gli sarà recapitata nella prossima bolletta, così da evitare si spendere in commissioni l’equivalente di duecento volte il proprio debito.