L’onda montante del Covid alla Rsa Mazzini

Un balletto di numeri sui positivi dal fronte sindacale. Poi il dato ufficiale dell’Asl: "Venticinque i contagiati, quasi tutti asintomatici"

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L’onda lunga del Covid-19 "monta" nella Rsa Mazzini di viale Alpi, gestita dalla cooperativa Kcs. Le notizie si rincorrono, si accavallano, rendendo complicata per tutta la giornata la ricerca di riscontri. Al capo area della struttura Michele Crecchi, ieri alle 13,40, risultavano 10 positivi; ciò dopo il preambolo: "Sono fuori-Spezia. Chiamate la referente di sede". Lei, però, non risponde al telefono: "Siamo in emergenza, scusate...". Alle 10,41, era stata la segretaria del sindacato Nursind Assunta Chiocca a lanciare l’allarme, diffondendo su carta intestata la notizia di 14 contagi su 68 ospiti. Alle 14,15, secondo una nota di Cgil,Cisl e Uil erano già diventati 17. Ultimo report sindacale di giornale quello aggiornato di Nursind: "Venticinque contagi in viale", con tanto di dettaglio: "Vendidue anziani positivi ai tamponi Rsa e 3 nella struttura post acutibuffer. Dati confermati alle 21 dall’Asl: "Tutti asintomatici; sintomi lievi per un paziente. Oggi ad uno sarà effettuata la Tac. Intanto trapela che sul fronte dei dipendenti, ci sono 3 positivi: 2 oss e un assistente sociale, già a casa da qualche giorno. Oggi un’ispezione di un nucleo speciale dell’Asl.

"Nonostante a risposta della struttura si apparsa immediata, attraverso isolamento dei casi accertati, evidentemente non si sta facendo tutto il possibile. Il problema è da ricercare nella gravissima mancanza di personale presente nella struttura" denuncia Nursind che, fra l’altro, svela che il turno notturno è coperto da un solo infermiere. Dovendo fronteggiare richieste a destra e manca, oltre era impossibilitato a corrispondere ai bisogni, può essere veicolo del virus. "Già solo la somministrazione della terapia notturna ai pazienti in isolamento richiede una tempistica a parte durante la quale non si può garantire, con un solo infermiere il semplice monitoraggio di tutti gli altri anziani" spiega Chiocca. La denuncia si allunga ad altri rilievi: "Ogni giorno, in questa struttura, gli infermieri lavorano de-mansionati; i fisioterapisti e gli oss svalorizzati, con un carico di lavoro difficile da sostenere e con enormi responsabilità". Dai dati in possesso di Nursind, l’organico attuale infermieristico prevede un rapporto di 1 infermiere per 34 anziani al mattino e al pomeriggio e di un infermiere per tutti e 68 gli anziani di notte. "Solo due i fisioterapisti che lavorano presso la struttura, per i quali peraltro non sappiamo se la nuova organizzazione della Kcs garantirà le ore mensili; al momento si può contare su solo 26 oss a fronte dei 28 di qualche giorno fa. Sono numeri troppo bassi quelli del personale infermieristico, se si considera che l’assistenza di base necessita di almeno un altro infermiere per ogni turno e che nell’attuale emergenza, l’assistenza specifica ai pazienti Covid-19, richiede necessariamente un infermiere dedicato che faccia da reale sbarramento alla diffusione del virus in tutta la struttura". Ci sarebbe poi secondo Nursind il problema della carenza di camici protettivi per gli operatori; circostanza smentita dalla Kcs.

Intanto tuonano anche i sindacati confederali a fronte dell’affanno nelle cure: "Non si può bloccare l’assistenza per coloro che ne hanno bisogno; e devono esservi condizioni di lavoro sicure per tutti. Gli operatori e gli addetti alle pulizie devono essere dotati di Dpi e seguire tutti i protocolli di sicurezza sanitaria". Poi l’anali della genesi dell’emergenza. "Il cambio di gestione avvenuto all’inizio di ottobre non ha facilitato le cose. Abbiamo lavoratori in cassa integrazione ed una serie di problemi organizzativi e di ritardi legati al cambio di appalto non sono stati ancora risolti. Chiediamo ad Asl5 e Comune della Spezia di farsi carico della situazione e risolvere i problemi. Occorre agire con risolutezza". Anche dal fronte politico, con i consiglieri Massimo Balbino e Massimo Lombardi, si chiede un salvagente per la Mazzini.

Corrado Ricci