
La moglie di Pollicardo
La Spezia, 4 marzo 2016 - Gino Pollicardo è libero. Lo ha annunciato il figlio Gino junior dicendo: "È finita, è finita", mentre stava entrando in casa. La moglie Ema Orellana in lacrime ha detto: "L'ho sentito al telefono".
"Sto bene e presto vengo a casa", ha detto una fonte vicino alla famiglia, riferendo della conversazione tra Gino e la moglie.
Insieme a Pollicardo è stato liberato anche Filippo Calcagno. I due erano stati rapiti in Libia nel luglio del 2015 insieme a Fausto Piano e Salvatore Failla, che sarebbero rimasti uccisi mercoledì durante un blitz delle milizie di Sabrata, a ovest di Tripoli. Tutti e quattro dipendenti della Bonatti di Parma.
Durante la telefonata con la moglie Pollicardo avrebbe confermato la liberazione di Calcagno.
"Per festeggiare aspettiamo il ritorno a casa di papà, ma siamo felicissimi", ha detto il figlio di Pollicardo.
"É dimagrito, e forte. Papà ha detto che ha urgenza di tornare in Italia, e noi abbiamo urgenza di abbracciarlo - ha aggiunto - otto mesi sono tanti. L'ha sentito mia madre, e a me personalmente é bastato che l'abbia sentito lei, almeno si è tranquillizzata. Dopo otto mesi di angoscia e agonia finalmente abbiamo tirato un sospiro di sollievo. Siamo al settimo cielo, ma non possiamo non avere una nota di dolore, un pensiero per i due colleghi di Gino che purtroppo non ce l'hanno fatta".
"Non conosciamo i tempi del rientro, in cuor nostro speriamo nel più breve tempo possibile, potete immaginare tutti la voglia che abbiamo di stringerlo. La voglia di stare con lui é tanta".
"Era lui che tranquillizzava noi. Lo zio é forte", ha aggiunto il nipote Gino Delmedico, che poi ha spiegato: "Non credo sappia cosa é accaduto ai suoi colleghi. Ha detto che fisicamente stava bene, e che voleva tornare subito da noi". "Se per assurdo arrivasse a Palermo, siamo pronti a fare pullman: uno da cinquanta posti non basterebbe per andare a prenderlo".
I Pollicardo hanno ricevuto la visita del sindaco, Emanuele Moggia e dei carabinieri, mentre da questa mattina i parenti di Gino si sono radunati nell'abitazione accanto alla moglie Ema. È stata lei a ricevere la telefonata della Farnesina che annunciava la liberazione.
I due tecnici sarebbero in mano alla polizia locale. Fonti della Farnesina invitano alla prudenza: sono ancora in corso verifiche per accertare le effettive circostanze di quanto accaduto e che i due italiani si trovino effettivamente in mani sicure.
"Quello che so è che è stata un'azione collegata a quella che ha portata purtroppo alla morte degli altri due italiani, dopo le confessioni della donna che era stata bloccata e ha dato indicazioni sul posto dove era tenuti; è un posto complicato". Lo ha detto l'inviato de La Stampa in Libia, Domenico Quirico, ai microfoni di Rainews24, che per primo ha dato la notizia della liberazione di Pollicardo e Calcagno. In precedenza, sempre a Rainews24, il presidente del Copasir Stefano Stucchi aveva detto "E' arrivata la notizia anche a me, ma devo ancora confermarla con l'intelligence".
A Monterosso le campane suonano a festa per l'annuncio della liberazione di Gino Pollicardo. "È una gioia immensa - ha detto il sindaco Emanuele Moggia - dopo quanto vissuto ieri la speranza di rivederlo vivo erano calate".