Una rara infezione ha stroncato la bimba di 2 anni

Il papà: "Sottovalutate le sue condizioni. Poteva essere salvata se ricoverata subito". Il pm dispone l’autopsia sul corpicino

L'ospedale pediatrico Gaslini di Genova (Ansa)

L'ospedale pediatrico Gaslini di Genova (Ansa)

La Spezia, 28 agosto 2021 - L’inchiesta aperta contro ignoti per il reato di omicidio colposo. Il dolore dei genitori della piccola vittima che si traduce in rabbia e pressante richiesta di verità. La solidarietà montante verso di loro nel quartiere Umbertino e al di là di esso. Adempimenti giudiziari e sentimenti si intrecciano nel dopo-tragedia che scuote la città: la morte della bimba di 2 anni e 8 mesi all’ospedale Gaslini di Genova dopo un’odissea ospedaliera iniziata alla Spezia tra visita, dimissione e nuovo ricovero per quel maledetto vomito che, alla distanza, è stato ricondotto a una specifica e rara patologia. La sindrome emolitico-uremica, una malattia grave che insorge solitamente nei bambini e comporta la formazione di piccoli coaguli di sangue in tutto il corpo, che bloccano l’apporto di sangue a organi vitali come il cervello, il cuore e i reni.

Domenica 23 agosto, al primo accesso al pronto soccorso pediatrico, attorno alle 23, poteva essere fatto di più per accorgersi dell’infezione montante? Secondo i genitori sì. Hanno chiesto lumi ai medici del Gaslini ma loro non si sono sbilanciati. "Una patologia rarissima, nell’ultimo anno tre casi in Italia; nei precedenti i bimbi sono guariti" è stata la risposta. La percezione della gravità delle condizioni della piccola è maturata nel progress del ricovero al Sant’Andrea, iniziato 24 ore dopo la prima dimissione e conclusosi col trasferimento, 24 ore dopo, della bimba al Gaslini. Li nella mattinata di giovedì, la piccola va in arresto cardiaco. I medici riescono a rimettere in moto il cuoricino. Tentano anche un intervento chirurgico per arginare il progress del malattia. Niente da fare: alle 11, l’ultimo tribolato respiro di Destiny.

Nel cellulare il papà ha archiviati messaggi e foto che potrebbero rivelarsi utili per il dipanarsi dell’inchiesta. Immagini che scandiscono il decorso della malattia, dal primo indizio: il sangue nelle feci. Ci sono anche filmati che documentano il dolore sofferto dalla piccola e suoi appelli: "Aiuto". Li abbiamo visti, sono strazianti. I genitori ci hanno autorizzato a indicarla col suo nome: Destiny Maria Nunez. A vedere le immagini della bimba lo sgomento, il senso di partecipazione alla tragedia si fa ancora più forte. "Era una spezzina..." dice il papà Enmanuel Cardenas Maria, dipendente dei cantieri Riva, evidenziando anche la circostanza della cittadinanza italiana della mamma Lusi Nunez, nata alla Spezia, addetta alle cure di un affittacamere. Là dove i tratti somatici portano ai Caraibi, l’anagrafe si fa evidenza dell’integrazione.

"La comunità dominicana, tutto il quartiere Umbertino e la Città della Spezia sono state colpite da un atroce dolore che non vorremmo mai neppure sentir nominare, la perdita di una bambina di appena due anni e mezzo. Tutta la nostra Città si stringe attorno alla famiglia, condividendo la sofferenza di questa tragedia" dice il sindaco Pierluigi Peracchini. Il pm Paola Crispo della Procura di Genova ha disposto l’autopsia. Ieri il conferimento dell’incarico all’anatomopatologo Francesco Ventura e la nomina del consulente dei genitori ad opera del legale che li assiste, l’avvocato Alessandro Mammana.