Morto a 31 anni in moto. L’ultima curva di Efrem, il dolore degli amici

L’incidente mortale il primo maggio. Il 31enne lavorava sui rimorchiatori, vani i soccorsi. Il ricordo degli amici: "Sempre pronto ad aiutare"

Efrem Marconi in sella alla moto

Efrem Marconi in sella alla moto

Deiva Marina, 3 maggio 2021 - Era sempre pronto a rimboccarsi le maniche e a dare una mano. Lo descrivono così amici e conoscenti che hanno saputo dell’incidente mortale in cui ha perso la vita Efrem Marconi, 31 anni. Viveva in piazza Marina nel borgo di Deiva. L’incidente mortale è avvenuto sabato primo maggio all’altezza di Mattarana, nel comune di Carrodano mentre percorreva la strada in sella alla sua moto. "Forse la moto ha perso aderenza con la strada – dice Fabio uno dei suoi amici – le condizioni meteo non erano ottimali". Fatto sta che in prossimità di una curva, Efrem si è trovato davanti un camper, a quel punto, forse non è riuscito a governare il mezzo. L’esito è stato devastante. Al momento dell’arrivo dei soccorritori è stato trovato in arresto cardio-respiratorio, i militi dell’ambulanza hanno praticato subito una prima rianimazione. Tentativo proseguito dal personale sanitario di Delta 3, purtroppo senza alcun risultato. E alla fine il medico non ha potuto fare altro che constatarne il decesso.

Tante le persone che lo conoscevano e hanno voluto ricordarlo sui social e numerosi i messaggi di affetto e cordoglio che sono stati postati. "Se c’era bisogno di aiuto bastava chiamarlo – dicono i suoi amici dell’associazione “Bracco in sella“ –. Era sempre disponibile. In tanti anni di amicizia non l’ho abbiamo mai visto arrabbiato". Lavorava sui rimorchiatori alla Spezia. Era un appassionato motociclista. Un frequentatore di feste e sagre dove non mancava di portare un apporto concreto. "Si era anche un bravo cuoco – dice Fabio –. A lui piaceva la natura, coltivava la terra ed era uno specialista dell’asado e delle grigliate. Alle feste era sempre dietro ai fornelli. Ci mancherà".

E le sue passioni sono ben testimoniate sul suo profilo facebook, immortalato in mezzo alla campagna, tra piante di olivo e con i cani al seguito. Oppure zaino in spalla nell’entroterra con degli altri volontari dell’Aib. E poi foto del mare, dei rimorchiatori su cui lavorava, paesaggi e amici. Insomma una vita piena spezzata anzitempo. "Era il nostro Bud Spencer – lo ricorda con affetto e una una certa commozione Fabio dell’associazione Bracco in sella –. Lo chiamavamo così per la sua stazza, grande, grosso e buono come il pane". Ieri alle 18.30 ancora non si sapeva la data dei funerali. Il nulla osta, trattandosi di un incidente stradale, deve arrivare dal magistrato.

A.M.Z.