Il San Bartolomeo diventa centro Covid-19

Il vicesindaco Eretta: "Ma l’ospedale non è l’obiettivo finale, occorre fortificare il territorio e creare un infermiere di quartiere"

Migration

L’ospedale San Bartolomeo risponderebbe ai requisiti per la realizzazione di un centro specializzato nella gestione dell’emergenza Covid 19. I tempi per un ragionamento mirato sarebbero quelli giusti considerato l’allentamento delle situazione di pericolosità e allo stesso tempo il generale timore di una ripresa del pericolo con l’arrivo della stagione invernale. L’idea di Alisa e Asl di individuare il nosocomio sarzanese come fulcro in caso di emergenza ha trovato la sponda anche nell’amministrazione comunale che ha comunque ribadito la capacità dimostrata dall’ospedale cittadino anche nei momenti più difficile della pandemia.

"Il San Bartolomeo – ha ribadito l’assessore e vice sindaco Costantino Eretta – in questo momento è quasi completamente pulito. Abbiamo il pronto soccorso ancora suddiviso nel caso di arrivo di pazienti contagiati ma gradualmente ogni reparto sta tornando alla normalità. Sarzana ha risposto molto bene collaborando attivamente con il Sant’Andrea e qualore venissero approvate le linee proposte credo che il discorso dovrebbe essere molto più ampio". L’idea di un centro dedicato al gestione del Covid 19 per Costantino Eretta va inquadrata nella duplice veste che, lo stesso amministratore comunale e medico proprio al San Bartolomeo, in questo caso ricopre. "Se dovessi lanciare una proposta da amministratore – continua – chiederei l’inserimento di risorse umane per implementare la parte medica e infermieristica del pronto soccorso ad esempio. Decidiamo quindi di allestire un team multidisciplinare composto da pneumologo, cardiologo, personale chirurgico in modo da costituire un centro veramente qualificato per far fronte a una eventuale ripresa dei contagi". Il disegno del vicesindaco Eretta però è più ampio. "L’ospedale – conclude – non deve essere considerato come l’obiettivo principale, se continuiamo a pensare in questo modo abbiamo perso. Occorre fortificare l’apparato esterno, gli ambulatori, i medici di base creare la figura dell’infermiere di quartiere ovvero predisporre una rete di assistenza in grado di curare il paziente anche fuori dai reparti, optando per l’ospedale quando è davvero necessario".

Intanto la segreteria della Cgil spezzina ha prontamente liquidato con una sferzata l’ipotesi di un centro Covid a Sarzana. "Una decisione – scrive il sindacato – che arriva soltanto dopo tre mesi di ritardo. Finalmente Alisa ha preso una decisione che andava attivata all’inizio dell’emergenza e che avrebbe ridotto l’impatto di contagi e di decessi sul nostro territorio". Massimo Merluzzi