Il grande salto di qualità nell’anno orribile del virus

Per la Zeta Nautica di Zampollini assunzioni, lavori e nuove attrezzature "L’uomo è nato per adattarsi alle situazioni. Questa cosa non ci fermerà"

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Il fatto che operi in un settore da record nel nostro territorio, sicuramente gli ha facilitato le cose. Ma non basta, perché Roberto Zampollini, che nel 1995 fondò insieme al padre la Zeta Nautica, ci ha messo del suo per andare avanti e fare un ulteriore salto di qualità nell’anno funestato dal coronavirus. L’azienda, che ha iniziato la sua attività a Bocca di Magra, oggi opera a Marinella offrendo un ampio ventaglio di servizi che ha permesso la destagionalizzazione delle attività. Alle dipendenze dell’imprenditore, che ricopre il ruolo di presidente del settore nautica di Confartigianato, otto persone fisse e due stagionali.

Nel 2020, in piena controtendenza con l’andamento dell’economia, siete riusciti ad ingrandirvi, sia per quanto riguarda l’organico che la struttura. Quali passi avete fatto?

"Giusto un anno fa abbiamo assunto un autista: dopo due contratti a tempo determinato di sei mesi, ora è passato a tempo indeterminato; a febbraio, invece, è entrato in azienda un apprendista di 20 anni. La scorsa settimana abbiamo finito i lavori che interessavano un piazzale acquistato dopo il lockdown in cui abbiamo fatto un terreno drenante con colonnine di acqua e luce e terminato la fitodepurazione; abbiamo anche acquistato una gru".

Quali sono i vostri principali servizi?

"La parte predominante è l’assistenza dei tender degli yacht realizzati dai principali cantieri che operano nella zona; inoltre, siamo centro assistenza ufficiale di due grossi produttori di questo tipo di imbarcazioni. Abbiamo mezzi nostri da Viareggio a Sanremo, ci spostiamo in tutta Italia e anche in Francia. Per destagionalizzare, quando gli yacht vanno via in estate, ci siamo inventati un servizio di assistenza in mare: c’è una barca dedicata e abbiamo creato un’applicazione chiamata Sea support che ci permette di essere contattati ed intervenire nel modo migliore".

Come andavano gli affari prima del Covid?

"Negli ultimi anni siamo cresciuti tanto, nonostante le varie vicissitudini: il trend è sempre stato positivo e credo abbiano anche pagato la cura che mettiamo in ogni fase del lavoro e che fa colpo sul nostro tipo di clientela, la nostra immagine, che per me fa parte della professionalità, e la ricerca di soluzioni all’avanguardia: siamo gli unici ad avere una vasca di prova. E poi c’è il fattore umano. Le attrezzature vanno e vengono, la mia bella squadra di lavoro è molto importante: qui non si guarda l’orologio".

La situazione attuale non è rosea: cosa pensa per il futuro?

"Non nascondo una certa preoccupazione, ma credo che l’uomo sia nato per adattarsi alle situazioni: ne verremo fuori, questa cosa non può fermare il mondo. E proprio perché guardo avanti, vorrei che ci fossero scuole apposite per creare professionalità in questo settore".

Chiara Tenca