Ruba cinque computer e scappa su una bici elettrica, preso dai carabinieri

Intervento dei militari di Monterosso e di Levanto. Il 23enne aveva anche un documento rubato ad un'altra persona

I computer rubati

I computer rubati

Levanto, 20 ottobre 2021 – Si introduce in una scuola e ruba cinque computer, ma viene bloccato dai carabinieri mentre scappa su una bici elettrica.

Nella serata di ieri, i militari della stazione di Monterosso, coadiuvati dai colleghi della stazione di Levanto, hanno fermato un 23enne, già noto alle forze dell’ordine per reati specifici, sorpreso dopo che era uscito da una scuola in cui si era introdotto furtivamente. Il giovane era stato notato da alcuni passanti mentre scavalcava il muro di cinta di un istituto scolastico di Levanto ed è stato bloccato dai carabinieri, allertati da chi aveva assistito alla scena, mentre tentava di darsi alla fuga a bordo di una bicicletta elettrica.

Durante la perquisizione dello zaino che il ragazzo aveva in spalla, i militari hanno trovato cinque pc portatili, poi risultati asportati poco prima da un’altra scuola della zona. Addosso al giovane è poi stato trovato un documento di identità intestato ad un’altra persona. Anche il documento è risultato rubato qualche giorno fa a bordo di un’auto parcheggiata, alla era stato mandato in frantumi il finestrino laterale.

Il giovane è stato dichiarato in arresto per tentato furto e denunciato per il furto dei pc e la ricettazione del documento.

I computer, utilizzati per le attività didattiche e il documento sono stati immediatamente restituiti agli aventi diritto, mentre ulteriori accertamenti sono in corso per accertare la proprietà della bici elettrica, che gli investigatori sospettano possa essere a sua volta provento di furto.

Dopo aver trascorso la notte in camera di sicurezza, il giovane è comparso stamattina davanti al giudice che tuttavia ha ritenuto non sussistente la flagranza di reato, perché il giovane era stato visto dai passanti e non dai carabinieri, e non ha convalidato l’arresto. Tuttavia, alla luce dei gravi indizi di colpevolezza, al giovane è stata imposta la misura cautelare del divieto di ritorno in provincia della Spezia, essendo residente altrove.