Multe in spiaggia: vita dura per i tabagisti sul litorale di Lerici

E quando si lascia la spiaggia diventa obbligatorio indossare almeno un copricostume

Fumo in spiaggia

Fumo in spiaggia

Lerici, 7 luglio 2019 - E’ stato tra i primi Comuni d’Italia, pochi mesi fa, a istituire il divieto di fumo non solo in spiaggia ma anche sulle scogliere, naturali e artificiali, e i pontili. Esempio subito seguito, sul territorio spezzino, anche da Bonassola e Vernazza. A Lerici, dunque, dal 1° giugno è vita dura per i bagnanti tabagisti, che possono sperare solo che i gestori degli stabilimenti allestiscano per loro aree circoscritte o allontanarsi alla chetichella con le sigarette in mare aperto, dove la zona “smoke free” non è prevista. Ed è stato anche tra i primi comuni balneari della Liguria a istituire, già dai tempi della giunta Fresco, un altro divieto: se si lascia la spiaggia occorre... coprirsi, costumi e bikini non sono indumenti decorosi per passeggiare nei borghi o fare shopping, sia pure a ridosso del mare. Vengono però “tollerati” t-shirt e parei, punché non si esibiscano pettorali da body builder, tartarughe addominali o le più frequenti pance da letargo.

E GLI AMICI animali? Risale al 2014, e risulta ancora in vigore, l’ordinanza che vieta l’ingresso ai cani nelle spiagge da ottobre a marzo; nel 2018, inoltre, l’ordinanza già in vigore che obbliga a portarsi dietro i sacchettini per raccogliere le feci del cane, ovunque ci si trovi, è stata “rinforzata” con l’obbligo avere anche una bottiglietta d’acqua per lavare, quando necessario, anche la pipì di Fido. Dal 1° giugno di quest’anno è scattato anche il divieto di utilizzo della plastica usa e getta sul litorale lericino.

AD OGGI, non è dato sapere con quanta assiduità venga controllato il rispetto di queste ordinanze e se siano state elevate sanzioni (che possono andare dai 50 ai 500 euro). Come altri Comuni, inoltre, anche a Lerici l’ordinanza balneare vieta, nel periodo dall’1 maggio al 30 settembre, di praticare in spiaggia qualunque gioco che possa interferire con la tranquillità altrui (a meno che lo stabilimento balneare non abbia un’area attrezzata a tal fine): gli esempi più classici sono il pallone e le racchette; vietato ascoltare musica ad alto volume o campeggiare sul litorale, appiccare fuochi o preparare barbeque sugli arenili e fare a volantinaggi.