Fumi delle crociere, il biossido di azoto cresce ancora

Si alza il livello d’allarme dopo l’ultimo report sulla qualità dell’aria: "Impatto significativo su San Cipriano"

Uno strumento per la rilevazione delle polveri sottili in dotazione all’Arpal

Uno strumento per la rilevazione delle polveri sottili in dotazione all’Arpal

La Spezia, 15 settembre 2019 - Anche la seconda relazione di Arpal per il 2019 conferma la significativa accentuazione dell’inquinamento, nella zona via San Cipriano-viale Italia, causato dalle emissioni – soprattutto biossido di azoto e biossido di zolfo – delle navi da crociera all’accosto a molo Garibaldi e calata Paita. La rilevazione è contenuta nel report, firmato dal direttore del Dipartimento stato dell’ambiente e tutela dei rischi naturali dell’agenzia, Fabrizia Colonna, e inviato a Comune, Provincia, Autorità di sistema portuale, Capitaneria di Porto e Asl 5 alla fine di agosto (la precedente relazione era datata 23 marzo).

Cosa dicono in sostanza i nuovi numeri? Le rilevazioni riferiscono che «l’incremento medio di No2 (biossido di azoto) in presenza di navi nel periodo del 2019 considerato (1° aprile - 31 luglio) nella stazione fissa di via San Cipriano è del 13%. Da questo dato elaborato sui 4 mesi ad ora disponibili si può estrapolare l’impatto su base annua: infatti considerando che le percentuali di giornate caratterizzate dalla presenza di navi nel periodo è del 52%, l’impatto medio su base annua nella stazione di via San Cipriano risulta di circa il 7%, in linea con quanto determinato nelle precedenti relazioni». In effetti, nel report precedente, elaborato con gli stessi criteri, si parlava di una percentuale dell’8%, riferita però ad un arco temporale maggiore, dal 1° marzo al 30 novembre 2018.

Dalla lettura della seconda relazione si desume che non siamo ad una situazione da «allarme rosso», anche se si osserva che «nel corso degli ultimi tre anni si è segnalato, come, durante la permanenza delle navi da crociera nella zona in oggetto, con condizioni meteorologiche tipiche soprattutto del periodo estivo, si evidenziano, presso la postazione della rete qualità dell’aria di via San Cipriano valori significativamente più elevati di alcuni inquinanti rispetto al resto della rete; tali valori, interessando intervalli di tempo limitati (dell’ordine dei minuti), non determinano il superamento dei limiti normativi su base oraria ma rappresentano comunque un impatto acuto significativo». Il quadro insomma non cambia, anche se molti «sforamenti» registrati nelle ultime settimane non possono non destare preoccupazione fra gli abitanti delle zone più ‘esposte’. A proposito della metodologia e delle strumentazioni usate per i rilevamenti, Arpal chiarisce che «l’attività di studio è stata integrata con le informazioni raccolte con l’utilizzo dei due laboratori mobili che il Dipartimento della Spezia impiega nelle sue attività routinarie di monitoraggi della qualità dell’aria che sono stati posizionati: nel periodo giugno - settembre 2017 e luglio - settembre 2019 in viale San Bartolomeo/viale Italia; nel periodo giugno - agosto e ottobre-dicembre 2018 in piazza Caduti, a circa 50 m dalla postazione fissa, al fine di valutarne la rappresentatività spaziale; nel periodo maggio - luglio 2018 presso l’Its Cappellini-Sauro, all’incrocio tra via Giacomo Doria e viale San Bartolomeo; nel periodo settembre-ottobre 2018 e giugno-luglio 2019 in via Veneto/ piazza Guzman». Può succedere, conclude Arpal, che a parità di condizioni meteo, nelle varie giornate la presenza di una nave venga vista in modo «lievemente differente». La spiegazione? «Le diverse tipologie di nave, differenti modalità di ormeggio, tipi di combustibile utilizzati, efficienza della combustione e dei sistemi di abbattimento, altezza dei punti di emissione, distanza dal recettore, eccetera».