Doccia fredda sull’ex Oto "Vendita solo rallentata"

L’ad di Leonardo Profumo ha ribadito l’ipotesi di cessione in una conferenza. Fiom e Uilm lanciano accuse: "Dalla Cisl un’inspiegabile fuga in avanti"

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Brusca retromarcia sul destino di Oto Melara: dopo la notizia del congelamento delle operazioni di vendita battuta dall’agenzia Reuters, secondo la quale il piano per trovare un acquirente sarebbe stato sospeso a causa della crisi generata dal conflitto russo-ucraino, dopo la ricezione di due manifestazioni di interesse nel mese di dicembre, ecco la smentita. La doccia fredda è arrivata dallo stesso amministratore delegato di Leonardo, Alessandro Profumo, che nel corso della conference call organizzata per presentare i positivi risultati annuali alla comunità finanziaria, ha spiegato come l’azienda sia in realtà ancora al lavoro sull’ipotesi di cessione di Sistemi Difesa, di cui fanno parte Oto Melara e Wass. "Leonardo è parte dei principali programmi e siamo assolutamente convinti della necessità, anche per le attività di difesa terrestre, di creare più cooperazione a livello europeo" ha detto, sottolineando come non ci sia urgenza riguardo l’operazione, ma dovranno esserci considerazioni preliminari determinate dal mutato assetto geopolitico, destinato a cambiare gli assetti del mercato.

"Vediamo quale sarà l’approccio degli altri paesi, dal momento che lo sfortunato ma esistente contesto sarà un incentivo ad lavorare ad sistema europeo di difesa". Una dichiarazione che arriva dopo l’osservatorio strategico tra Profumo e le segreterie nazionali di Fiom, Fim e Uilm. "L’ad ha affermato che non ci sono particolari novità circa la vendita tranne il fatto che sta subendo un rallentamento, a seguito delle richieste del Governo che sta valutando il nuovo scenario geopolitico causato dalla guerra in Ucraina. Oggi (ieri per chi legge, ndr) sostiene che la vendita va avanti e che la situazione geopolitica rappresenta una forte spinta a lavorare sul sistema di Difesa europeo. Quindi rimane invariata l’intenzione da parte di Leonardo di far cassa con la business Unit Sistemi Difesa".

A denunciarlo, in una nota significativamente e laconicamente intitolata "La vendita non si è fermata!" sono le segreterie provinciali Fiom e Uilm e la Rsu Fiom-Uilm Leonardo business Unit Sistemi di Difesa. Senza la condivisione della Fim, le due sigle fanno riferimento agli "ottimi risultati della business unit, sia in termini di ordini, di Ebit e di Cash Flow, che hanno contribuito in maniera importante ai risultati tanto sbandierati della Leonardo", "non affatto menzionati". E non manca la stoccata a Cisl e Fim-Cisl, la cui posizione viene definita "fuga in avanti inspiegabile". "Oltre a non aver partecipato alla manifestazione con sciopero di 8 ore a Roma in piazza Montegrappa del 6 dicembre 2021 contro la svendita di Oto Melara, tenta di prendersi il merito di uno stop alla vendita che non c’è! Auspichiamo che questo sia solo uno "scivolone" di un’organizzazione in cerca di visibilità, in un momento dove invece non servono differenziazioni. La strada è ancora in salita e non dobbiamo abbassare la guardia". E chiudono annunciando la possibilità di nuove iniziative di mobilitazione.

Chiara Tenca