Dirigente di banca va a giudizio per usura. L’inchiesta innescata da un imprenditore

Dall’imposizione del rientro dal fido alla querela. Prosciolti dal giudice gli altri funzionari, che applicarono le direttive centrali

Guardia di finanza

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La Spezia, 23 gennaio 2023 - Applicazione di tassi in odore di usura in due distinti conti correnti bancari aperti alla Spezia. La contestazione ha portato al rinvio a giudizio dell’esponente apicale di un istituto di credito con indotto proscioglimento di cinque funzionari ad esso sottostanti la cui difesa, accolta dalla stessa procura, è stata quella di adempiere alle direttive.

La storia è movimentata. La denuncia per usura risale all’agosto del 2015. Fu di un imprenditore spezzino, assistito dall’avvocato Alessandro Pontremoli. Aveva argomentato: "Nel corso dell’anno 2007 avevo aperto un conto corrente sul quale era stata concessa apertura di credito di 100 mila euro più un fido per anticipo fatture di 50mila; in seguito alla crisi mondiale ed al calo degli utili, la banca riduceva drasticamente le linee di credito, sino ad azzerarle nel corso del 2015 e, per contro, elevava drasticamente i tassi di interesse che, a decorrere dal 2011, subivano un incremento oltrepassando i tassi soglia dell’usura in diversi trimestre. A fare innalzare il costo del prestito erano le commissioni applicate". Al fine di salvare l’azienda e ripianare la situazione debitoria l’imprenditore era stato costretto a ricapitalizzare la società, conferendo 150mila euro. "A fronte delle legittime rimostranze avanzate dal cliente, la banca chiedeva il rientro immediato dai fidi", spiega il legale giustificando l’offensiva quella querela nel segno della rivalsa.

Questa, ancorata ad accertamenti della Finanza e una perizia effettuata dal commercialista Davide Vescovi, ha portato allo screening dei rapporti bancari fra l’imprenditore e Bpm e ancora prima, fino a quando è confluita nel Banco popolare di Milano, con la Cassa di risparmio di Lucca, Pisa e Livorno. Il processo sarà solo per il più alto in grado della catena gerarchia dei funzionari, Pierfrancesco Saviotti che rigetta le accuse. L’avvocato Pontremoli si è costituito parte civile per traguardare l’obiettivo del recupero delle somme introitate dalla banca per effetto dell’applicazione dei tassi d’usura. Una partita da 170mila euro.

Corrado Ricci