Dieci nuovi indagati per il crollo del ponte

Sono persone appartenenti alle imprese costruttrici, a chi si è occupato dei pistoni, dell’impianto oleodinamico e delle manutenzioni

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Gli indagati per il crollo del ponte della darsena di Pagliari raddoppiano. Come annunciato, il procuratore capo Antonio Patrono e il sostituto Claudia Merlino hanno presentato la richiesta di estensione di incidente probatorio. Ora ci sono altri dieci indagati, si aggiungono ai tredici che già avevano ricevuto l’avviso di garanzia in precedenza, dopo la richiesta di incidente probatorio formulata il 4 agosto scorso. Si tratta di persone appartenenti alle imprese costruttrici, a quelle che si sono occupate dei pistoni e dell’impianto oleodinamico e delle manutenzioni. C’è anche l’amministratore dell’impresa di Carrara che ha fatto l’ultimo check nel marzo 2021, dopo lo schianto di un furgoncino sul ponte, comunicando che era tutto regolare. Sono stati i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Spezia, delegati all’indagine, a presentare in procura la lista dei nuovi indagati lo scorso 14 gennaio.

E proprio ieri il sostituto procuratore Claudia Merlino, diretto titolare del fascicolo, ha firmato l’atto. I dieci nomi nuovi nel registro degli indagati sono: Mario Gerini nelle vesti di amministratore delegato della Edilizia Tirrena spa, società appaltatrice dei lavori e interessata alla manutenzione; Renato Goretta e Walter Malvolti quali consiglieri delegati della Carlo Agnese società appaltatrice dei lavori; Lorenzo Bernardini quale procuratore speciale della società Carlo Agnese; Eugenio Bodini e Mario Bodini rispettivamente presidente e consigliere di amministrazione della Bms Oleodinamica, ora Sideridraulic, società subappaltatore di Siman srl; Maurizio Narra e Alfredo Corbelli amministratori e titolari della Cienne snc società subappaltatore di Siman ed interessata alla manutenzione; Pietro Bertolini presidente del consiglio di amministrazione di Apo Fluid Force srl società interessata per la manutenzione; Alberto Gemignani presidente del consiglio di amministrazione di Apuania Corsi srl società interessata per la manutenzione.

Il pool difensivo è composto dagli avvocati Stella Pollina, Maurizio Sergi, Daniele Caprara, Barbara Spella, Luigi Angeli, Larissa Gagliardini, Raffaella Cucchi, Davide Bonanni, Luca Bicci ed Erica Bardi. I pm Patrono e Merlino ipotizzano un unico reato, crollo colposo, perché nessuno si è fatto male durante la caduta del ponte. Parte lesa è l’Autorità di sistema portuale del Mar Ligure orientale della Spezia.

Sotto la lente di ingrandimento non sono finiti non solo progettisti, responsabile del procedimento, direttore del cantiere, collaudatore, attuale gestore e manovratori, ma ora anche i costruttori del ponte levatoio inaugurato nel 2010 e crollato il 12 maggio dello scorso anno. Le dinamiche costruttive sono state oggetto di attenzionamento diretto nell’ambito del lavoro dei periti nominati dal gip Fabrizio Garofalo per far luce su cause e responsabilità del crollo. Sono due docenti del Dipartimento di Ingegneria civile e industriale dell’Università di Pisa (entrambi già impegnati negli accertamenti relativi al ponte Morandi di Genova): Massimo Losa, insegnante di ’Fondamenti di ingegneria stradale e teoria e progetto delle infrastrutture stradali’ e Renzo Valentini, insegnante di ’Metallurgia’. La loro relazione è attesa per il 14 febbraio prossimo.

Nella loro nota del 16 novembre scorso, hanno segnalato al giudice che nel corso della riunione con i consulenti tecnici di parte, sono emerse questioni attinenti alla costruzione e alla manutenzione del manufatto, pertanto hanno segnalato l’opportunità di integrare il contraddittorio con la presenza delle imprese costruttrici e incaricate della manutenzione.

I pubblici ministeri, quindi, hanno ritenuto necessario estendere l’incidente probatorio in corso anche a coloro che si sono occupati della realizzazione del ponte, imprese appaltatrici e subappaltatici, nonché alle imprese e ai soggetti incaricati della manutenzione. Questo per evidenziare eventuali irregolarità anche nelle suddette fasi che abbiano costituito causa e concausa del crollo del ponte. Si tratta di un atto dovuto, trattandosi di accertamenti irripetibili.

Massimo Benedetti