Dagli agrumi di via Chiodo la marmellata a km zero

Verificata la qualità e l’assenza di inquinanti, le arance sono state raccolte. Il prodotto preparato andrà a ‘Colazioni col Sorriso’ che lo darà ai più bisognosi

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Dare nuova vita a ciò che per molti è soltanto uno scarto. Questo il messaggio del progetto Frutta Urbana che arriva in città grazie all’Associazione Orti di San Giorgio in collaborazione con il Comune della Spezia e le due associazioni della Fondazione Aut Aut (A.G.A.P.O e Il Domani dell’Autismo) e l’Ente Forma. L’iniziativa prevede la realizzazione di marmellate di arance amare proveniente dagli alberi di via Chiodo. Sono stati effettuati gli accertamenti e le analisi hanno dimostrato l’assenza di inquinanti: gli alberi non sono trattati con antiparassitari e anticrittogamici, inoltre non sono state rilevate tracce di cadmio, piombo e benzo-pirene. Ad oggi i barattori di confettura prodotti dal laboratorio certificato di Riccò del Golfo GiardiGiò sono stati 1000, i volontari hanno raccolto 5 quintali di frutti. Alla presentazione del progetto il sindaco Pierluigi Peracchini ha espresso il suo sostegno: "Si tratta di un’idea originale e utile. Questi prodotti nascono da un gesto di umanità, un frutto che sembra di scarso valore diventa un alimento naturale e genuino da offrire a chi ne ha più bisogno. Diamo un messaggio positivo e costruttivo: con poco si può fare tanto" Le marmellate realizzate saranno servite dall’ associazione Colazioni col Sorriso, che offre il primo pasto della giornata e assistenza alle persone in difficoltà. A intervenire anche Anna Iavazzo, Associazione Colazioni col Sorriso: "Abbiamo 40 persone che si recano da noi per avere una colazione, per usufruire del servizio lavanderia o ricevere aiuto, da oggi potremo offrire marmellata a km 0."

L’iniziativa si inserisce in un percorso che vuole portare alla valorizzazione delle aree verdi e dei frutti provenienti dalle coltivazioni cittadine, anche quelle di cui l’associazione Orti di San Giorgio si occupa. È Massimo Guerra a spiegare come nasce l’idea: "Abbiamo notato quanti melangoli fossero presenti sugli alberi della nostra città, li abbiamo fatti analizzare e abbiamo scoperto che erano adatti ad essere lavorati per produrre confetture, speriamo che questo sia il primo passo di un percorso duraturo che coinvolga volontari e associazioni del territorio." La marmellata è stata chiamata SPrugolosa, per rimandare alla sua origine anche all’interno del nome. Il progetto Frutta Urbana funziona già da anni in altre città d’Italia, il 2021 è stato l’anno di nascita alla Spezia, ma se ci sarà un buon riscontro, verrà esteso ad altre zone della città.

Ginevra Masciullo