Crisi nera: aziende in ritardo con i pagamenti

Difficoltà a saldare i debiti con i fornitori. Spezia la provincia in maggior sofferenza secondo uno studio Cribis. Micro-imprese in affanno

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Le aziende - non tutte, ma sicuramente la maggior parte - stanno pagando prezzi altissimi all’emergenza covid, come rivelano ormai quasi tutti gli indicatori economici. Fra questi c’è anche il dato della puntualità dei pagamenti delle imprese ai propri fornitori. Anche su questo versante, per quanto riguarda Spezia e la Liguria, si tratta di un quadro dove le ombre prevalgono largamente sulle luci, nel senso che i tempi di pagamento si stanno allungando vistosamente. Questo in sintesi lo scenario che si delinea dalla lettura dell’analisi condotta da Cribis, società specializzata nei servizi per la gestione del credito commerciale e lo sviluppo del business.

Secondo lo studio, aggiornato al 31 dicembre 2020, la Liguria, con il 29,9% di imprese che pagano alla scadenza i propri fornitori, è all’11° posto della classifica italiana. E aumentano i ritardi gravi: nel 2019 le imprese che effettuavano i pagamenti con ritardi superiori ai 30 giorni erano infatti il 9,8%, nel 2020 sono passate al 12,6%, con una variazione di poco inferiore al 30% (28,6%). E La Spezia? Purtroppo è quella che rivela la situazione di maggiore sofferenza. Fra le 15 province italiane le cui imprese hanno fatto segnare, rispetto al 2019, un peggioramento fra il 40 e il 60% nei pagamenti oltre i 30 giorni, La Spezia segna un +69%. In Liguria, per dire, Imperia è a +48,4% che però risulta la migliore in regione con la sua 45a posizione, seguita da Savona (56), Genova (57). Rispetto al 2019, tutte perdono posizioni: Imperia è fra le province italiane che ne perdono di più (9), mentre La Spezia ne perde 4, Savona 3 e Genova 1. Entrando più nel dettaglio delle cifre, scopriamo che solo il 27,7% delle aziende spezzine paga i fornitori alla scadenza, mentre quelle che liquidano le fatture fino a trenta giorni in ritardo rappresentano il 55,6%, percentuale che scende al 16,7% per i ritardi oltre i 30 giorni. Tutti dati che si riferiscono al 2020 e sono in crescita rispetto all’anno precedente, dove le percentuali erano, nell’ordine, 26% (pagamenti alla scadenza), 61% (fino a 30 giorni) e 12,9% (oltre 30 giorni). In percentuale questo significa che rispetto al 2019, nel 2020 c’è stato un incremento del 29,5% dei ritardi gravi di pagamento, quelli oltre i 30 giorni.

Ma quali sono, in generale, le imprese più colpite?" L’impatto negativo dell’emergenza sanitaria – commenta Marco Preti, amministratore delegato di Cribis – si ripercuote soprattutto sulle imprese di piccole dimensioni. Soffrono le micro imprese che, pur essendo le più virtuose con il 37,3% di pagamenti alla scadenza, hanno anche la quota più elevata di ritardi gravi (13,8%), insieme alle piccole (8,7%). Lo sviluppo della pandemia fino alla seconda ondata ha colpito i settori già in sofferenza per il lockdown: bar e ristoranti, trasporto aereo, servizi ricreativi e settore cinematografico, tutti agli ultimi posti nel ranking su puntualità nei pagamenti".

Franco Antola