Cozzani fa scena muta: "È sereno e tranquillo. Chiarirà gli addebiti". Oggi i fratelli Paletti

L’ex sindaco di Porto Venere non risponde alle domande del gip. L’avvocato rilancia: "Non sussistono più le esigenze cautelari". Questa mattina gli ultimi interrogatori di garanzia della maxi inchiesta .

Cozzani fa scena muta: "È sereno e tranquillo. Chiarirà gli addebiti". Oggi i fratelli Paletti

Cozzani fa scena muta: "È sereno e tranquillo. Chiarirà gli addebiti". Oggi i fratelli Paletti

Poco più venti minuti per disbrigare le pratiche formali e annunciare l’intenzione di avvalersi della facoltà di non rispondere. Come già accaduto sabato per il filone genovese dell’inchiesta, anche ieri Matteo Cozzani – ex sindaco di Porto Venere e capo di gabinetto regionale, principale indagato dell’inchiesta spezzina coordinata dal procuratore capo Antonio Patrono e dal sostituto procuratore Elisa Loris – ha deciso di non rispondere alle domande del gip Mario De Bellis. A parlare per lui è stato l’avvocato che lo assiste, Massimo Ceresa Gastaldo, secondo cui Cozzani "è sereno e tranquillo di poter chiarire tutti gli addebiti, che contesta, pur vivendo una situazione non semplice. Al momento non è ancora in grado di rispondere nel merito – ha detto a margine dell’interrogatorio –. Le esigenze cautelari, dal nostro punto di vista, non sussistono perché non ricopre da anni la carica di sindaco di Porto Venere e anche perché non ricoprirà più il ruolo di capo di gabinetto". Cozzani è indagato dalla procura spezzina per alcuni presunti episodi di corruzione, come quello legato alla realizzazione del nuovo stabilimento balneare nell’ex cava Carlo Alberto, sull’isola Palmaria (in concorso col fratello Filippo e i fratelli Mirko e Raffaele Paletti) per il quale Cozzani avrebbe favorito la realizzazione dell’investimento a fronte di "utilità" concesse dai Paletti.

Nel mirino della procura, anche il presunto scambio di favori tra Matteo Cozzani e il presidente del Comitato delle Borgate, Massimo Gianello, con il primo che si sarebbe impegnato a far ottenere al Comitato delle Borgate maggiori fondi, ottenendo in cambio da Gianello l’impegno a far lavorare, attraverso la Stl Lerici, una delle ditte di famiglia. Altro episodio finito sotto la lente, quello per cui il capo di gabinetto regionale (in concorso col fratello Filippo, con l’allora presidente di Confindustria nautica Saverio Cecchi e col direttore commerciale del Salone, Alessandro Campagna) avrebbe spinto per aumentare i contributi regionali per il Salone Nautico a fronte dell’acquisto di una partita di acqua in tetrapack prodotta dal fratello Filippo.

L’ex sindaco di Porto Venere è accusato anche di turbata libertà degli incanti per aver ’indirizzato’ il bando per la concessione dell’ex scuola Ravecca. L’interrogatorio lampo di Cozzani è stato preceduto, ieri mattina, da quello del fratello Filippo. Anche in questo caso, il confronto con il gip si è risolto in pochissime decine di minuti. "Filippo Cozzani non ha potuto ancora rilasciare dichiarazioni – spiega il suo avvocato, Luca Bicci –. Si è trovato inaspettatamente travolto da questa situazione e posto agli arresti domiciliari, con una misura cautelare supportata esclusivamente da risultati di intercettazioni telefoniche che per la maggior parte non lo vedono neppure partecipe. Non potendo ovviamente conoscere e prendere posizione sul contenuto delle conversazioni altrui, è perciò necessario che si possa avere un quadro definito della accusa e degli eventuali elementi di prova raccolti, per potere poi fare piena chiarezza sulla vicenda. Contiamo perciò di essere messi in condizione di potere accedere agli atti il prima possibile, con la massima fiducia di potere contestare integralmente gli addebiti". Oggi, ultima giornata di interrogatori: davanti al gip sono attesi i fratelli Mirko e Raffaele Paletti.

Matteo Marcello