Coronavirus, spezzini tornano da zona rossa: negativi. Terzo decesso in Liguria

In buone condizioni il paziente Sant’Andrea: potrebbe essere dimesso presto

Esami di laboratorio (Imagoeconomica)

Esami di laboratorio (Imagoeconomica)

La Spezia, 5 marzo 2020 - Sale a tre il numero delle persone positive al coronavirus decedute in Liguria. L’ultimo decesso è di mercoledì mattina: un uomo di 72 anni ricoverato all’ospedale San Paolo di Savona. Lo ha annunciato in una nota la Asl 2 Savonese. "Il paziente, con un quadro di salute già compromesso, è risultato positivo al test per la ricerca di nuovo coronavirus" hanno detto i medici che intanto hanno avviato le procedure del caso legate ai contatti stretti del settantenne deceduto.

Nei giorni scorsi erano morte una donna di 86 anni, che faceva parte della comitiva di turisti lombardi di Castiglione D’Adda ospitata dall’hotel di Alassio scenario del focolaio di Covid-19, e un’anziana, di 88 anni, deceduta in un hotel di Laigueglia e per la quale gli esami avevano fatto emergere una positività al coronavirus. Aumentano anche i casi di coronavirus: sono 23, uno in più rispetto a ieri: si tratta di una persona residente nel Savonese. Di queste, 14 sono ricoverati negli ospedali della regione: 1 persona a Imperia, 5 nei nosocomi savonesi, 7 al policlinico San Martino di Genova e 1 al Sant’Andrea; dieci invece le persone che ricevono assistenza domiciliare. Sono invece 399 le persone sottoposte a sorveglianza attiva.

Immutata la situazione nello Spezzino, dove è in buone condizioni il 54enne di Pignone ricoverato nel reparto di malattie infettive del Sant’Andrea da martedì scorso: presto potrebbe essere dimesso. È stata comunque una giornata di lavoro per la task force di Asl5: una famiglia di tre persone residente nello Spezzino, di ritorno dalla zona rossa del Veneto, è stata sottoposta a tampone: gli esami hanno dato esito negativo. Nello spezzino scende a 89 il numero delle persone sottoposte a sorveglianza attiva.

Intanto il governo ha sospeso fino al 15 marzo le attività di scuole e università: una scelta che va oltre la proroga per gli studenti liguri, che in base all’ordinanza regionale di martedì sarebbero dovuti tornare nelle aule lunedì 9 marzo. Una scelta accolta con favore da Regione Liguria. "Una decisione che ci sembra l’unica possibile e conferma che la nostra linea della prudenza era giusta. Tenere chiuse le scuole in tutta la Liguria, è stata una scelta corretta e lungimirante – ha detto Giovanni Toti, che nell’incontro di ieri col governo ha chiesto aiuti per le famiglie – che inevitabilmente subiranno disagi e per i lavoratori non garantiti chiederemo misure di sostegno al reddito".

Proprio per far fronte alla lunga sospensione, la Regione Liguria tramite Liguria Digitale ha avviato un progetto che consentirà ai docenti di svolgere la propria lezione a distanza negli spazi del polo tecnologico degli Erzelli, assistiti da personale qualificato. "Abbiamo già avuto adesioni in giornata, tanti docenti si stanno organizzando per tenersi in contatto con studenti" spiega l’assessore regionale alla pubblica istruzione, Ilaria Cavo. Ma è stata anche la giornata delle polemiche: l’assessore alla sanità Viale ha risposto piccata a opposizioni e sindacati che lamentavano l’assenza di dispositivi di protezione per il personale ospedaliero. "Abbiamo un quantitativo sufficiente non solo per il personale sanitario, ma anche per quello delle pubbliche assistenze impegnate nei trasporti dedicati all’emergenza" ha detto l’assessore.