Cinghiali invadono la valle Sale l’allarme per i danni

Lettera di Matteo Saporiti, presidente dell’associazione locale, alle istituzioni "È in gioco la sicurezza di chi vive e lavora nel territorio. Occorre intervenire"

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La conta dei danni è ormai un affare quotidiano. Nella vallata di Levanto, da qualche settimana a questa parte non c’è giorno che passi senza almeno una segnalazione di danneggiamenti provocati dagli ungulati. Una vera e propria invasione che ha portato Matteo Saporiti, presidente dell’associazione ‘Salvaguardia Vallata di Levanto’, a mettere nero su bianco il proprio appello in una lettera inviata alle istituzioni, dal Comune alla Provincia, dalla Regione all’Ambito di caccia, e ai carabinieri.

"In questi giorni stiamo ricevendo ripetute segnalazioni di gravi danni al territorio della nostra Vallata, procurati dalla presenza massiccia di cinghiali. La questione si trascina da decenni ma assume giorno dopo giorno i connotati di un vero e proprio disastro. Le massicce battute nel periodo di caccia avevano un po’ allontano i branchi più numerosi, ma ora c’è una pressione mai vista – spiega il presidente dell’associazione nata anche allo scopo di tutelare il settore agricolo dalle offensive degli animali selvatici –. Questa gravissima situazione non danneggia solo il territorio terrazzato, ma il pericolo è arrivato persino sulle strade carrabili di collina e lungo i sentieri percorsi da cittadini ed visitatori". Secondo Saporiti il quadro è quello di "frane e cedimenti sotto strada, pietre che rotolano, muri che cedono, terra e pietrisco che invadono le strade alla prima pioggia, come è successo in questi giorni nella zona compresa tra Molino delle Ghiare e Pastine. Ne va della tutela della pubblica incolumità".

Le zone maggiormente colpite sono quelle di collina, in particolare vicino ai borghi di Lavaggiorosso, Fossato, Vignana, Pastine, e la località Fattore. Un problema, quello dei danneggiamenti a vitigni e terreni agricoli, che ha portato l’associazione ad elaborare un progetto virtuoso: la costruzione di un ambizioso recinto comprensoriale lungo 22 chilometri per arginare i blitz degli ungulati. "Il progetto è all’esame della Regione, con i fondi del Piano regionale di sviluppo, e punta a proteggere la Vallata e a mitigare la presenza dei cinghiali nei pressi dei borghi e nella collina coltivata: anche per questo siamo i primi a pensare che altri rimedi sono poco più che estemporanei e servono per un limitatissimo periodo" spiega Saporiti.

E torna ad incalzare le istituzioni sottolineando che "è in gioco la sicurezza di chi vive e lavora in Vallata e ciascuno di voi, ognuno per la sua competenza, è chiamato ad assumere iniziative urgenti e coordinate, con atti e misure che a nostro avviso non più rinviabili. Noi continuiamo a lavorare per poter realizzare una protezione complessiva e siamo solamente una associazione di oltre 250 aderenti che si prefigge questo tipo si soluzione, ma il fenomeno dei cinghiali in Vallata e le conseguenze che esso determina riguarda la funzione e la responsabilità dei pubblici poteri locali, delle forze di polizia, dell’Ambito di caccia competente, e della Regione. Vi chiediamo di fare ognuno la propria parte con determinazione ed urgenza, e auspicabilmente in maniera coordinata per essere efficaci".

Matteo Marcello