Il cargo della discordia a Spezia? "Diremo no come i camalli"

I sindacati proclamano lo sciopero "preventivo" negli scali liguri dove attraccherà il cargo saudita

La Bahri Yanbu a Genova (foto Ansa)

La Bahri Yanbu a Genova (foto Ansa)

La Spezia, 20 maggio 2019 - L'esempio dei camalli genovesi sarà seguito da tutti i colleghi liguri. Se la nave Bahri Yanbu, battente bandiera saudita e che trasporta armi destinate al conflitto in Yemen, dovesse attraccare in altri porti regionali dopo quello di Genova, i portuali sono pronti a incrociare le braccia di fronte a eventuali carichi militari. Il segretario generale della Cgil Liguria, Federico Vesigna, e quello regionale della Filt, Laura Andrei, hanno infatti proclamato lo sciopero "dei lavoratori addetti a tutti i servizi e alle operazioni portuali, di mare e di terra, che riguardano gli scali liguri dove avvenga l'eventuale attracco della nave Bahri Yanbu perché, come già avvenuto nei porti di Le Havre e di Genova, non si proceda con l'imbarco di materiale bellico impiegato in operazioni definite dalle Nazioni Unite crimini di guerra".

La decisione è maturata in risposta alla possibilità che nei prossimi giorni il cargo attracchi alla Spezia per caricare non solo i generatori respinti questa mattina a Genova ma anche i cannoni che non stati fatti imbarcare a Le Havre. Per Filt e Cgil Liguria "i porti vanno aperti alle persone, non ai traffici di armi destinate a bombardamenti di civili, già oggetto di risoluzioni del Parlamento europeo, che esortano gli Stati membri ad astenersi dal fornire armi e attrezzature militari all'Arabia saudita, destinate al conflitto in questione". Il sindacato, infine, auspica che "anche l'Italia, come gli altri Stati europei, decida finalmente di dare un segnale forte contro la più grave catastrofe umanitaria del mondo, chiudendo i suoi porti alla Bahri Yanbu".

E al riguardo da Spezia arriva anche l'appello di numerose associazioni. “Chiudete i porti alle navi delle armi!” è l’appello promosso dalle associazioni nazionali e spezzine a seguito della notizia del possibile attracco a La Spezia della nave-cargo saudita, ipotizzando che "il trasbordo potrebbe avvenire presso il molo militare o dell’Arsenale Militare della Spezia", si legge nella nota firmata da Accademia Apuana della Pace, ACLI La Spezia, ARCI La Spezia, Associazione L’Alveare La Spezia, Associazione Culturale Mediterraneo La Spezia, Associazione di solidarietà al popolo Saharawi La Spezia, Gruppo di Azione Nonviolenta La Spezia, La Sinistra La Spezia.

"Le associazioni spezzine e nazionali chiedono al Governo Conte di non permettere l’attracco della nave-cargo saudita Bahri Yanbu nel porto della Spezia, nemmeno nella parte di competenza della Marina Militare, e ai portuali spezzini di non effettuare alcun carico di sistemi militari o duali destinati all’Arabia Saudita che possono essere utilizzati nel conflitto in Yemen", si legge ancora.